Si rischia una ricaduta

di Roberto Tedeschi

…Irlanda, Grecia e Spagna. Ma esiste anche un altro acronimo usato dai media in questo periodo, “B.R.I.C.” (mattone), che vorrebbe identificare i nuovi colossi dell’economia mondiale come Brasile, Russia, Cina e India. In sostanza una “lotta” tra il vecchio mondo continentale e un nuovo mondo con una concezione dell’economia e dell’industria che si discosta dalle abitudini europee.
La polemica è poi esplosa con l’interpretazione, che inizialmente era stata data alla “I”, o se ci fosse stata una doppia “I”. La lettera avrebbe indicato l’Italia, facendo rientrare le quattro/cinque nazioni, prese di mira, nell’area sud del Mediterraneo. Invece, alla fine si è chiarito che ci si riferiva all’Irlanda. Un “gioco di lettere” molto antipatico e spiacevole. Però in casa nostra accadono altri avvenimenti che lasciano storditi e annichiliti. Ci si riferisce all’indagine che sta interessando Fastweb e Sparkle, controllata da Telecom. Due gruppi italiani quotati. Inoltre, il governo è impegnato ancora nella quadratura del cerchio della stabilità e competitività del sistema finanziario, fra debito pubblico e misure anti-crisi.
Anche la finanza domestica presenta non poche difficoltà e se le banche italiane, erano avvantaggiate da una maggiore solidità patrimoniale rispetto alle colleghe europee, il vero problema rimane il debito pubblico nostrano che è in proporzione al Pil, uno dei più alti in Europa. Se poi si controlla l’andamento delle quotazioni delle banche, si può notare che i prezzi hanno registrato delle perdite spesso superiori a quelle delle banche europee anche se queste, senza finanziamenti pubblici, si sarebbero potute trovare in situazioni critiche. Ma la ragione potrebbe essere ricercata sul fatto che, secondo gli accordi di Basilea, il patrimonio delle banche può essere distinto in due classi (tier): una classe principale (Tier 1) composta dal capitale azionario e riserve di bilancio provenienti da utili non distribuiti al netto delle imposte, e una classe supplementare composta da elementi aggiuntivi. Dalla componente principale vanno poi dedotti alcuni elementi come l’avviamento. Per evitare che il capitale Tier 1 venga reso meno solido dall’uso di strumenti innovativi via via creati dalle banche, il Comitato di Basilea decise di limitarne l’inclusione nel Tier 1 al 15%. Escludendo del tutto tali strumenti innovativi dal Tier 1 capital, si ottiene il cosiddetto Tangible Common Equity (TCE). Questo meccanismo ha comportato che le nostre banche hanno dovuto raggiungere la soglia legale del 6% prevista da Basilea II senza chiedere soldi pubblici e che, al massimo, gli interventi avrebbero potuto interessare tagli ai dividendi. Diverso da quanto è avvenuto per le banche europee, le quali in barba al libero mercato si sono finanziate con soldi pubblici. Una situazione che ci svantaggia.

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