Forti acquisti sulle commodity, ma il punto di non ritorno si avvicina

A cura di Emanuele Cecere, market strategist di InchCapital

Dall’analisi di 160 categorie diverse di oltre 1.070 Etc, Etf ed Etn, classificati dalla piattaforma INCH in pochi secondi e per ordine di tendenza ed accelerazione, emerge da circa tre settimane il crescente interesse per il mondo delle materie prime.

The image highlights the top six strongest certificates, ranked in according to the method based on trend and momentum.

InchCapital Platform – The image highlights the top six strongest certificates, ranked in according to the method based on trend and momentum

Come si può rilevare dall’immagine sovrastante, tutti i certificati presenti in prima pagina sono a leva 3, precedono i leva 2 elencati in seconda pagina e così via: i flussi in acquisto non sono quindi solo speculativi e momentanei ma molto probabilmente sono destinati a caratterizzare l’andamento dei prossimi mesi delle commodity, che si prospetta fin d’ora rialzista.

Ciò premesso siamo andati a vedere l’andamento dei principali future in giro per il mondo, che raffiguriamo qui di seguito tramite grafici settimanali, al fine di avere una visione di più ampio respiro temporale.

The image highlights the top six strongest futures – weekly bar chart, ranked in according to the method based on trend and momentum.

InchCapital Platform – The top six strongest futures – weekly bar chart, ranked in according to the method based on trend and momentum

Quali materie prime?

L’interesse è pressoché confermato e generalizzato eccezion fatta per il mondo degli idrocarburi, così come confermato dai diversi indici utilizzati dalla piattaforma Inch per le commodity, che evidenziano la maggiore forza comparata dell’indice Moody’s Commodities rispetto ai due indici con maggiore presenza di energia da idrocarburi come Goldman Sachs future continuous e CRB Cash.

The image shows the Moody's Commodities Index - linear chart for eight years

InchCapital Platform – Moody’s Commodities Index – linear chart for eight years

The image shows the Goldman Sachs Commodities future continuous - linear chart for eight years

InchCapital Platform – Goldman Sachs Commodities future continuous – linear chart for eight years

The image shows the CRB Cash Index - linear chart for eight years

InchCapital Platform – CRB Cash Index – linear chart for eight years

L’indice Moody’s è il più forte anche a livello intermarket se comparato con l’andamento degli indici MSCI ACWI IMI TR (azionario globale) e JPM GBI (obbligazionario globale).

The image highlights Moody's Commodities index vs. MSCI ACWI IMI TR index - daily linear chart

InchCapital Platform – Moody’s Commodities index vs. MSCI ACWI IMI TR index – daily linear chart

The image shows Moody's Commodities index vs. JPM GBI index - daily linear chart

InchCapital Platform – Moody’s Commodities index vs. JPM GBI index – daily linear chart

Popolazione mondiale, previsioni

La visual communication è istantanea: in questo momento le materie prime sono l’asset più forte del mondo: Perché?

In base all’ultima pubblicazione delle Nazioni Unite la popolazione mondiale, che era di circa 2,5 miliardi di persone nel 1950, raggiungerà dopo 100 anni, nel 2050, il traguardo di circa 9,8 miliardi: si moltiplicherà quindi di circa quattro volte in 100 anni rispetto ai 1950 anni precedenti.

Di conseguenza, è lecito attendersi che la domanda di materie prime alimentari sarà costante e crescente ma il prezzo da pagare, alle attuali condizioni, si presenta molto elevato e probabilmente insostenibile.

I rischi ambientali

Come richiama l’attenzione Greenpeace, nel suo ultimo studio effettuato sui consumi di carne in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, gli allevamenti intensivi in Italia assorbono circa il 40% dell’intero fabbisogno energetico nazionale relativo al settore agricoltura.

Si rileva inoltre, sempre da questo studio, che nel bacino padano sono concentrati la maggior parte di tutti gli allevamenti intensivi nazionali e che ciò rappresenta la seconda causa di formazione del particolato inquinante, che, come noto, rende l’aria più vulnerabile ad agenti esterni aggressivi, nella zona considerata la più inquinata d’Europa.

Greenpeace evidenzia inoltre come L’italia, patria della dieta mediterranea, sta consumando sempre più carne (vedi secondo grafico di cui sopra LIVE CATTLE) e che gli italiani si stanno avvicinando progressivamente ad un tipo di dieta statunitense.

Bene allora vista la situazione e le prospettive, potremmo chiederci: “Non è forse il caso di passare ad un’alimentazione proteica di tipo vegetale”? In effetti, se guardiamo l’andamento del grafico della soia, il quinto evidenziato in ordine decrescente nel grafico sovrastante, emerge da tempo un forte interesse del mercato per questa alternativa vegetale alla carne.

Ma che cosa accomuna questi due mercati oltre alle proteine ed alla forte domanda tuttora in essere? La risposta la si trova nella crescente esigenza mondiale di avere a disposizione sempre più nuovi ampi spazi coltivabili o da destinare ad allevamenti intensivi: il prezzo di questa crescente necessità lo stanno pagando gli alberi.

E’ sostenibile questa tendenza? No nell’ultimo rapporto delle Nazioni Unite relativo al 2020 si sottolinea ancora una volta che il tempo gioca a sfavore e che l’umanità se non adotta subito provvedimenti drastici e tempestivi è destinata a raggiungere il punto di non ritorno.

Che cosa fare quindi? Seguire i consigli degli scienziati come il nostro Stefano Mancuso che con le sue pubblicazioni note in tutto il mondo sottolinea l’importanza scientifica di preservare piante e alberi. In sostanza la partita del futuro dell’umanità si giocherà nel ricercare lo stabile equilibrio tra mondo vegetale ed alimentazione universale.

Conclusioni  – ma avremo il tempo necessario?

E con il tempo a disposizione come la mettiamo? In tempi di crisi in famiglia si tende a tagliare i costi per sopravvivere ed avere il tempo per riprendersi. Per l’umanità converrebbe piantare il maggior numero di alberi ed accelerare ogni tipo di innovazione tecnologica rivolta all’abbattimento delle emissioni nocive: per il resto preghiamo e non inquiniamo ognuno come può.

 

 

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