Usa, disoccupazione in calo

L’US Bureau of Labor Statistics ha comunicato che, nel mese di ottobre, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di  638 mila nuovi posti di lavoro, dato superiore alle attese del consensus (+600mila). Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,9%. E’ il dato migliore da marzo quando il tasso di disoccupazione si era attestato al 4,4%.

Riviste al rialzo le cifre dei mesi scorsi (+15mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di agosto è stato rivisto al rialzo di 4 mila unità a +1,493 mln, quello di settembre di 11 mila unità a +672mila.

A livello di gruppi, la disoccupazione giovanile scende al 13,9%. La disoccupazione delle donne è pari al 6,5%, bianchi (6,0%), afroamericani (10,8%), asiatici (7,6%), ispanici (8,8%). Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è salito al 61,7% (ancora lontano dai livelli di febbraio quando si attestata al 63,4%).

Leggermente deboli i salari medi che salgono dello 0,1% m/m (consensus 0,2%). I salari sono saliti del 4,5% a/a (consensus 4,6%).

Il numero di disoccupati che hanno dichiarato di essere in sospensione temporanea dalle attività lavorative (“temporary layoff”) è diminuito di 1,4 mln a 3,2 mln di unità. I disoccupati che hanno perso del tutto il posto del lavoro sono pari a 3,7 mln (a febbraio erano pari a 1,3 mln).

Elezioni USA

Le elezioni presidenziali si avvicinano finalmente a un primo verdetto.  Crediamo che nelle prossime ore potremmo avere un annuncio su chi sarà il presidente degli Stati Uniti per i prossimi 4 anni, escludendo possibili colpi di scena legati alle battaglie legali. La conquista degli Stati del Midwest (Wisconsin e Michigan), il sorpasso in Georgia, la tenuta nel Nevada e in Arizona e la rimonta in Pennsylvania ci fanno credere che Joe Biden sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America.

Le nostre previsioni riguardo ai super-elettori nel Collegio Elettorale sono fissate a 302 per Biden e 232 per Trump. Il presidente uscente ha già annunciato nella notte una lunga serie di battaglie legali (al momento Michigan, Pennsylvania, Georgia e Nevada) e riconteggi (puo’ chiedere il riconteggio negli Stati in cui lo scarto di voti è inferiore all’1%).

Impatto sul mercato

Le cifre sul mondo del lavoro hanno avuto un impatto basso sui mercati finanziari. Abbiamo assistito a un po’ di volatilità (uno spike rialzista in favore del dollaro) ma poi siamo tornati sui livelli pre-dato. Gli investitori sono in attesa soprattutto di conoscere l’esito delle elezioni presidenziali. Al momento le piazze finanziarie stanno scontando una vittoria di Joe Biden e la reazione più chiara si può notare sull’andamento del dollaro. Un biglietto verde forte nelle prime ore di conteggio dei voti favorevoli a Trump e poi un dollaro debole sulla scia del recupero di Biden.

Nell’ultima ora abbiamo assistito al sorpasso da parte di Joe Biden nei confronti di Trump in Pennsylvania, lo Stato appeso più ricco in termini di super-delegati. La notizia ha indebolito notevolmente il dollaro, portando il cambio euro/dollaro a salire fino a 1,1885. Il biglietto verde risente negativamente delle politiche economiche fiscali fortemente espansive promesse da Joe Biden (legate al forte incremento della spesa governativa). Anche gli indici azionari evidenziano uno spike rialzista, sulla scia di una prossima approvazione di un piano di stimoli fiscali molto significativo nell’ammontare, già fermo al Congresso per parecchi mesi. Riteniamo tuttavia che prima di essere rialzisti sugli indici azionari sia necessario attendere le risposte di Donald Trump, che ha minacciato battaglie legali, ma potrebbe essere convinto dal proprio partito repubblicano ad allentare i toni mostrati soprattutto nell’ultima conferenza stampa, che ha provocato una fortissima critica da parte dell’opinione pubblica.

A cura di Filippo Diodovich, market strategist di IG

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