Eugenio Sartorelli, vice presidente e membro del comitato scientifico della Siat e strategist di Investimentivincenti.it, effettua di seguito un’analisi del Ftse Mib legata al mercato delle opzioni, utile soprattutto per comprendere meglio il sentiment degli operatori istituzionali e per individuare i livelli di supporto e di resistenza tecnici considerati di rilievo dagli opzionisti sull’indice di riferimento di Piazza Affari.
Il risultato che si ottiene è basato principalmente su dei calcoli che interpretano la dinamica dei dati dell’Open Interest per i vari Strike delle opzioni sulle scadenze più vicine. Questo calcolo ha valenza soprattutto per i prossimi giorni (circa una settimana), poiché le dinamiche di questi livelli non cambiano rapidamente a meno di forti ed inaspettati movimenti del sottostante.
I calcoli sono stati effettuati con i dati di chiusura di venerdì 6 novembre con Ftse Mib che ha chiuso a 19681 punti (vedi freccia in figura).
Le distanze fra gli strike sono di 500 punti (vi sono anche quelli di 250 sulla scadenza più vicina, ma non li uso visto le minori contrattazioni).
Livelli di indifferenza: tra 18000 e 20500.
Particolari variazioni come strike rispetto al venerdì precedente:
Put: aumento su strike 18000-18500;
Call: leggero aumento su strike 20500-21000.
Rapporto Put/Call del grafico: 1,80 – in leggero aumento rispetto all’ultima rilevazione e poco sotto alla media.
L’interpretazione generale è che i supporti partano da 18000 punti e le resistenze possiamo porle a 20500 punti. Il Sentiment è nel complesso neutrale e in miglioramento rispetto al venerdì precedente.
Più in dettaglio il mondo delle opzioni pensa che l’attuale fase di recupero dell’indice Ftse Mib (che di fatto è in atto dal 30 ottobre) possa avere spazi per salite sino al limite di 20500. Dal lato opposto, eventuali correzioni avrebbero un primo supporto a 19000 punti e poi un forte supporto a 18000.