Elezioni Usa, ecco i settori finanziari che beneficeranno del risultato

L’incertezza sembra uno dei fattori con i quali gli investitori si stanno confrontando di più in questo 2020. Anche nelle elezioni presidenziali Usa, lo scenario di incertezza a cui abbiamo assistito era inatteso, a partire dai sondaggi, che si sono rivelati anche questa volta poco affidabili. E’ quanto notano gli analisti del team di gestione Pharus. Di seguito le loro previsioni alla luce dei risultati delle elezioni statunitensi.

Si è appena concretizzata la vittoria di Joe Biden alla presidenza, a fronte invece di un congresso che sarà per forza di cose diviso. Seguirà un Trump sul piede di guerra con riconteggi e annunci già palesati di ricorso alla corte suprema, ma le possibilità che Trump abbia la facoltà di ricorrere direttamente alla Corte federale sono molto remote. Lo scenario che attualmente piace di più ai mercati tuttavia pare essere la divisione del Senato. Un senato diviso renderebbe infatti inattuabile l’aumento delle tasse e la stretta regolatoria previsti da Biden e permetterà di portare avanti solo quei temi che sono in comune ad entrambi i partiti. Ed è proprio su questi temi che riteniamo si possano trovare le migliori opportunità di investimento, in quanto uscirebbero in ogni caso vincenti da questa tornata elettorale. I principali sono:
• espansione del deficit di bilancio;
• aumento della spesa in infrastrutture;
• riduzione dei costi legati alla spesa sanitaria;
• potenziale Break down di alcuni big tech americani;
• forte focus sulla protezione della proprietà intellettuale.

Espansione del debito

Quello degli stimoli fiscali Usa sarà secondo noi un tema che, insieme alla dinamica di crescita degli utili, dovrà essere attentamente monitorato da parte degli investitori, in quanto driver del mercato. Nel grafico sottostante possiamo notare che il debito sul Pil si stima raggiunga un valore pari al 130% entro il 2030 con entrambi i candidati e che, indipendentemente dal presidente o dalla costituzione del Congresso, il vero tema comune dominante sarà il medesimo: una politica fiscale espansiva finanziata dalla politica monetaria. Questi stimoli avranno effetto positivo su tutto il mercato equity e in particolare sui titoli ciclici.

Aumento della spesa in infrastrutture

Quello delle infrastrutture sarà probabilmente il tema che uscirà come vero vincitore dalle Presidenziali. Le ragioni risiedono non solo nel fatto che entrambi i candidati lo prevedono nel loro programma, ma anche, e soprattutto, perché le economie lo richiedono. Negli Usa gli investimenti infrastrutturali rapportati al Pil sono da decenni sui minimi storici. Basti pensare che Ray Lahood, segretario dei trasporti sotto l’amministrazione Obama, ha definito gli Usa come il terzo mondo in tema di infrastrutture, con la previsione di almeno 2 trilioni di dollari da investire entro il 2025 per poter chiudere questo gap infrastrutturale che potrebbe impattare negativamente il Pil per circa 4 trilioni di dollari con 2,5 milioni di posti di lavoro persi.

Proprio grazie all’effetto moltiplicativo sul Pil caratteristico degli investimenti infrastrutturali, entrambi i candidati propongono piani importanti di spesa, che nel caso di Biden saranno più focalizzati sul mondo della decarbonizzazione e della green economy, con il neo eletto presidente che ha già dichiarato che gli Usa rientreranno entro pochi giorni dal suo mandato nell’accordo di Parigi sul clima. I settori che trarranno maggior beneficio da queste tematiche sono: industriali, material, utility, rinnovabili e green energy.

Tecnologia e digitalizzazione

Il mondo tech, o comunque digitale, riveste oggi un ruolo determinante negli equilibri economici e competitivi delle varie potenze a livello mondiale, e come si evince dai grafici sottostanti, negli ultimi anni ha trainato la crescita dei Pil globali. Attualmente la spesa in R&D del settore equivale al 50% del Pil e il tech contribuisce al 40% degli utili complessivi del mercato americano. Crediamo che il settore, in ottica di medio lungo periodo, continuerà ad essere tra i più interessanti del mercato e non pensiamo che interventi a livello antitrust sui grandi monopoli siano necessariamente negativi per il settore nella sua generalità. In questo scenario, i settori di riferimento da prendere in considerazione saranno cloud services, smart payment, cyber security, digital marketing, robotica e semiconduttori.

Esg

Le tematiche legate alla sostenibilità guadagneranno sempre più forza a livello globale con la pressione crescente da parte degli investitori per una maggiore divulgazione delle pratiche Esg. La vittoria democratica dà inoltre una accelerazione a queste tematiche e in particolare segnerà un passo importante per il clima e l’ambiente. Quando parliamo di Esg non abbiamo specifici settori vincenti, ma emergono come tali tutti i settori o titoli che sono sensibili e impegnati sui principi.

Conclusione

All’interno del mercato ci sono alcuni settori che escono vincenti dal risultato elettorale, e tra i principali citiamo in particolare il settore industriale, quello delle materie di base, quello tecnologico e infine quello delle utility. Tutte queste considerazioni vanno infine contestualizzate all’interno di una cornice più ampia: la vera certezza che abbiamo, ed è la storia ad insegnarcelo, è che la politica non influenza alla fine così tanto i mercati finanziari. Nell’adeguato orizzonte temporale il mercato riesce sempre a premiare l’investitore, nonostante le incertezze di breve termine e lo schieramento politico alla guida della Casa Bianca.

Nel lungo periodo la performance dei mercati è praticamente la medesima sia nel caso di presidente repubblicano che democratico, così come la crescita del Pil americano segue una traiettoria di crescita costante indipendentemente dallo schieramento politico di chi guida il Paese. Ci saranno quindi dei settori da preferire ad altri, ma nel complesso possiamo dire che il risultato elettorale con Joe Biden presidente e Senato diviso è probabilmente quanto di meglio gli investitori si potessero attendere. I mercati torneranno ora a concentrarsi sulle variazioni di aspettative di crescita degli utili e sugli stimoli fiscali che saranno coordinati con quelli monetari; elementi che forniranno i giusti presupposti per continuare a sostenere la crescita dei mercati azionari.

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