Atlantia, Aspi: dopo le manette Cdp si tira indietro? Governo all’angolo

Torna in alto mare la trattativa per la ri-statalizzazione delle autostrade, dopo che nelle scorse settimane sembrava essere stato raggiunto uno schema di accordo fra Cdp (con i fondi Blackstone e Macquarie) e Atlantia per l’acquisizione dell’83% di Autostrade per l’Italia in mano a quest’ultima.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, infatti, Cassa Depositi e Prestiti starebbe valutando l’ipotesi di ritirarsi dalla trattativa a seguito degli ultimi sviluppi giudiziari della vicenda che hanno portato fra l’altro all’arresto dell’ex Ad di Aspi Giovanni Castellucci: alla luce di questi sviluppi, i vertici di Cdp temono che il prezzo possa risultare troppo alto a fronte dei potenziali rischi.

E secondo Il Sole 24 Ore, il governo starebbe ora riconsiderando l’ipotesi commissariamento per Autostrade, anche se tale strada appare complicata dal punto di vista legale. In un’intervista a La Stampa il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5s) afferma che su Autostrade “non possiamo più farci prendere in giro, la magistratura è intervenuta, deve farlo anche la politica con fermezza”. Di Maio aggiunge che “alcuni dossier hanno dei tempi più lunghi, più complessi, l’importante è che non siano infiniti. Servono certezze”.

L’unica certezza, però, è che i tempi non potranno essere brevi. Se lo Stato vuole evitare di pagare ad Atlantia il maxi risarcimento stabilito in caso di rescissione della concessione, deve necessariamente attendere che gli sviluppi delle indagini possano dimostrare un “grave inadempimento” da parte di Aspi. Ed è scontato che il governo non possa permettersi dispendiosi “intoppi” legali nel momento in cui, a seguito dei Dpcm del presidente del Consiglio Conte, è impegnato a promettere cascate di “ristori” – che appaiono già oggi difficilmente sostenibili – alle categorie professionali costrette alla chiusura.

Oggi intanto si riunisce il cda di Atlantia, chiamato ad approvre i conti trimestrali. Nell’occasione è prevedibile che si discuterà anche delle nuove indagini a carico degli ex dirigenti e della linea da tenere di fronte ai tentennamenti di Cdp e alle nuove minacce pentastellate. A metà mattinata il titolo della holding dei Benetton perde a Piazza Affari poco meno del 3,5%.

Le raccomandazioni degli analisti su Atlantia

Per Mediobanca Atlantia vale oggi un neutral con target di 18,10 euro, per Fidentiis è hold con fair value di 15-16 euro mentre per Banca Akros è accumulate con prezzo obiettivo di 17 euro.

Il quadro tecnico di Atlantia a Piazza Affari

Il mancato superamento della resistenza statica di medio termine posta a 16 euro, (limite superiore del trading range all’interno del quale i corsi si muovono da fine aprile), ha riportato Atlantia a ridosso della media mobile a 21 sedute ora passante per 14,30 euro. Un livello che se dovesse essere violato favorirebbe un’ulteriore discesa del titolo verso  12,75, supporto statico e limite inferiore del suddetto canale laterale.

Il trend di Atlantia nel medio termine

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