Dunque, i danni provocati all’economia potrebbero aumentare anche più del previsto, pertanto non si può essere certi del fatto che i livelli di volatilità possano rimanere così bassi, come quelli indicati nel grafico sopra rappresentato. L’andamento dei mercati per il medio-lungo termine, allo stesso modo, dipenderà molto dall’evoluzione della situazione epidemiologica e, in particolare, da quando davvero potremmo tornare ad una “vita normale”. Quindi, la linea di demarcazione tra le aziende più fragili, che usciranno perdenti dalla crisi, e quelle più forti, che usciranno vincenti, sarà ancora più netta. E, in un’ottica futura, noi ci stiamo già concentrando nella selezione delle vincenti, con riferimento soprattutto alla componente più ciclica del comparto azionario, per cui si suggerisce, per i più avversi al rischio, un ingresso molto graduale per contenere la volatilità.
Tuttavia, una selezione di titoli fortemente legati all’andamento dell’economia reale deve essere sottoposta a una disciplina molto rigorosa, soprattutto in un contesto come quello attuale. Pertanto, noi poniamo grande attenzione ad aziende che possiedano adeguati livelli di indebitamento, che detengano in bilancio un’ingente liquidità per far fronte alle eventuali difficoltà e che, infine, abbiano la capacità di generare profitti stabili e flussi di cassa positivi. Infine, risulta sempre fondamentale la diversificazione tra settori, evitando, per il momento, quelli che per molto tempo dovranno fare i conti con i danni provocati da questa crisi (ad esempio le compagnie aeree).