Fastweb si prepara al peggio

Fastweb si prepara al peggio e a fronte di un possibile commissariamento scorpora le attività wholesale. Il Cda del gruppo, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica di oggi, ha formalizzato lo spin-off delle attività all’ingrosso, quelle che sono oggetto di indagine da parte della magistratura, creando una srl ad hoc amministrata dal direttore finanziario Peter Burmeister. Nel caso il Gip si pronunciasse a favore di un commissariamento (l’udienza è stata fissata per il 7 aprile), questo dovrebbe a questo punto riguardare unicamente le attività scorporate. In questi giorni partirà inoltre una sorta di negoziato con la procura per evitare la soluzione più drastica. I pm vorrebbero un cambio dei vertici indagati, primo fra tutti Stefano Parisi, che però resiste forte della fiducia del socio Swisscom, e dell’ad Alberto Calcagno.

Diversa è la situazione per Telecom Italia Sparkle, poiché tutti i manager indagati hanno già lasciato l’azienda. Contando che i reati sono cessati nel 2007, i legali del gruppo insisteranno sull’impossibilità di reiterazione del reato. A TI Sparkle la magistratura ha già sequestrato quasi 300 milioni di euro di Iva evasa e la società informalmente si è detta disposta a transare con il fisco la somma. Telecom deve ancora approvare il bilancio e attende una soluzione definitiva su Sparkle. Il Cda potrebbe inoltre avviare un’azione di responsabilità nei confronti dei vertici di Sparkle in carica ai tempi delle attività fraudolente.

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