Outlook 2021, Ubs AM: 5 scenari che rimodelleranno le scelte degli investitori

UBS AM ha presentato il suo outlook di mercato per il prossimo anno, dal titolo Panorama – Investire nel 2021. Il report, nel dettaglio, raccomanda agli investitori di diversificare la ricerca di rendimenti, evidenziando cinque possibili sviluppi di mercato che rimodelleranno il futuro.

Cinque sviluppi di mercato attesi per il 2021

Aumento dei crimini informatici: il virus e gli stop dell’attività economiche per contenerne la diffusione hanno portato a un forte incremento della modalità di lavoro da remoto, rendendo alcuni settori/aziende potenzialmente più vulnerabili alle disruption causate dagli attacchi hacker.

Il 2021 si prospetta l’anno dei vaccini: lo sviluppo di vaccini altamente efficaci, distribuiti rapidamente, consentirebbero probabilmente un ritorno alla normalità più veloce del previsto, con gli stimoli monetari che restano estremamente accomodanti, portando a una ripresa dei mercati azionari.

Paralisi fiscale: nonostante un contesto caratterizzato da tassi di interesse e necessità economica estremamente bassi, la paralisi a Washington D.C. e la riduzione dell’interesse per i temi fiscali in Europa si traduce nella mancanza di un sopporto all’economia fino alla diffusione di un vaccino. Questo potrebbe portare a una fase di ripresa a forma di ‘W’ sia per l’economia sia per i mercato globali.

Riduzione del monopolio: un possibile cambiamento della normativa fiscale e una regolamentazione più severa per i grandi player del settore tecnologico potrebbero indurre un cambiamento importante nella leadership del mercato verso le small cap.

Distensione delle relazioni USA-Cina: la nuova leadership statunitense presuppone l’introduzione di nuovi accordi con la Cina, tra cui la riduzione dei dazi e un allentamento delle restrizioni per le esportazioni di prodotti tech. Il calo dell’incertezza e un quadro commerciale più positivo favoriscono un ingente spostamento di flussi dagli asset dei mercati sviluppati verso quelli degli emergenti.

“La recessione, pur essendo stata decisamente profonda e accompagnata da un mercato ribassista, non ha avuto lo stesso impatto su tutti i settori – ha affermato Barry Gill, Head of Investments di UBS Asset Management – Molte società sono in ginocchio, ma alcune aree dell’economia non hanno mai riportato performance così positive, fattore che si è tradotto in un’incredibile dispersione dei rendimenti azionari e degli spread creditizi. La ripresa del mercato azionario dovrebbe fungere da reminder per tutti noi del fatto che le valutazioni delle azioni riguardano tanto il tasso di sconto quanto gli utili”.

“Stimiamo che nel 2021 la ripresa economica dovrebbe proseguire e diventare più solida, considerando il fatto che gli ultimi sviluppi in ambito sanitario permettono all’attività del settore privato di normalizzarsi – ha poi fatto notare Evan Brown, Head of Multi-Asset Strategy – Tuttavia, con i tassi di interesse reali negativi nelle economie avanzate, che probabilmente rimarranno tali per tutto il 2021 e oltre, gli investitori dovranno lavorare più duramente per ottenere rendimenti.

“In questo contesto caratterizzato da bassi rendimenti per un periodo prolungato potremmo assistere a un incremento dell’interesse per le opportunità offerte da hedge fund multiasset e dagli asset alternativi. Il comparto delle infrastrutture sarà probabilmente uno dei principali beneficiari dei pacchetti di stimoli economici introdotti a livello globale e, all’interno dell’universo quotato, il basso livello dei rendimenti dei titoli di stato dei mercati sviluppati spinge gli investitori ad implementare una visione più globale. A nostro avviso, questo rende particolarmente interessante il debito dei mercati emergenti denominato in dollari, compresi i titoli di stato cinesi”, ha aggiunto Brown.

“La crisi che ha investito negli ultimi dieci mesi tutto il mondo e in particolar modo un’economia già fragile come quella italiana è realmente senza precedenti – afferma Giovanni Papini, Country Head di UBS Asset Management in Italia – nonostante le sfide affrontate quest’anno, chiudiamo il 2020 con una nota positiva: l’orgoglio verso i risultati ottenuti, che confermano un trend già iniziato nel corso del 2019. Sono ancora più orgoglioso di vedere come dietro a questi risultati ci sia un piano strategico integrato sulle varie divisioni (attivi, ETF, retail, ecc..) intrapreso anni fa, combinato a una visione di lungo periodo in termini di strategia di investimento. In questo senso, la Cina è stata e continua a essere per noi un’area fondamentale e altamente strategica, su cui continueremo a puntare, non solo in ambito equity ma sempre più in quello fixed income e multi-asset, consapevoli sin dal primo giorno che sarebbe stata la prima economia a essere colpita e la prima a riprendersi”.

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