Gli italiani i più preoccupati in Europa per la pensione

La maggiore incertezza per il futuro, ulteriormente aggravata dalla crisi sanitaria tuttora in corso, ha indotto gli investitori italiani a riconsiderare i propri accantonamenti in vista della pensione. A prevalere, infatti, è la preoccupazione che la pensione statale possa risultare insufficiente durante questo periodo della vita. Dallo Schroders Global Investor Study 2020, che ha coinvolto oltre 23mila persone a livello globale in 32 Paesi, emerge infatti che per il 60% degli investitori italiani i contributi previsti dagli schemi statali non saranno sufficienti per il sostentamento in pensione. L’Italia risulta così la nazione più preoccupata in Europa in tal senso. La media globale invece si attesta al 55%.

A confermare una rinnovata attenzione per i versamenti ai fini della pensione e gli accantonamenti ad essa destinata è anche il fatto che il 31% degli investitori italiani (41% il dato globale) si è detto preoccupato che il proprio reddito durante la pensione possa risultare insufficiente per mantenere un uguale stile di vita. In risposta a questi timori, gli investitori italiani, in linea con quelli globali, hanno già attuato dei comportamenti concreti: ad esempio oggi il 26% degli investitori italiani (25% a livello globale) utilizza il reddito a disposizione per accrescere i risparmi ai fini della pensione, una percentuale nettamente più elevata rispetto al 12% (10% a livello globale) di tre anni fa. Inoltre, gli investitori italiani continuano a destinare ai risparmi accantonati specificamente per la pensione il 13% del reddito disponibile, una percentuale solida, sebbene inferiore al 15,2% della media globale (Figura 1).

Figura 1 – Percentuale del reddito attuale che viene accantonata in modo specifico per la pensione

Infine, lo studio evidenzia che solo il 6% degli investitori italiani indica come prima priorità di spesa per il proprio reddito disponibile le spese voluttuarie come vacanze o automobili, in calo rispetto al 10% di tre anni fa. A livello globale questa tendenza è ancora più esasperata, con le percentuali passate dall’11% nel 2017 al 6% di quest’anno. Persiste però un ampio margine di miglioramento della pianificazione finanziaria ai fini della pensione e dal quadro complessivo emerge il bisogno, da parte degli investitori, di ricevere un indirizzo più chiaro su come accedere e abbracciare soluzioni integrative.

In particolare, a preoccupare sono due aspetti. Il primo riguarda una fetta consistente di investitori italiani, pari al 36% (41% il dato globale), per la quale i continui cambiamenti normativi da parte del governo su come le persone dovrebbero risparmiare per finanziare la propria pensione li induce a non accantonare specificamente in vista di questo periodo di vita. Il secondo dato riguarda coloro che dichiarano di non capire quali opzioni hanno a disposizione per arricchire il loro reddito in età pensionistica, pari al 38% degli investitori italiani (identico il dato globale). C’è quindi spazio affinché una maggiore consapevolezza delle proprie necessità induca gli investitori a programmare in modo più mirato l’accantonamento e l’investimento dei propri risparmi ai fini della pensione, considerando anche che le aspettative di rendimento per i prossimi dodici mesi si attestano in media al 6,4% per gli italiani e all’8,8% per la media globale.

“Dopo un anno di notevole incertezza sia sul fronte degli investimenti che su quello geopolitico, non sorprende che i pensionati scelgano di incanalare i loro redditi disponibili verso gli accantonamenti per la pensione”, commenta Rupert Rucker, Head of Income Solutions di Schroders. “È un approccio razionale e saggio, soprattutto considerando che il 41% delle persone teme che il proprio reddito in pensione sarà insufficiente. Ciò non è agevolato dal fatto che molti investitori a livello globale affermano che i continui cambiamenti da parte dei governi del quadro normativo sui risparmi porti a non accantonare in modo specifico per la pensione. Non esiste una formula magica per accantonare un ammontare sufficiente per la pensione, se non impegno, pazienza e tempo sul mercato. Per questo è rassicurante vedere che in media a livello globale il tasso di risparmio è del 15,2%”.

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