Unicredit crolla in Borsa dopo l’annuncio dell’addio di Mustier ad aprile. Mps sugli scudi

Il titolo Unicredit cede oltre il 6% a Piazza Affari a metà mattinata dopo l’annuncio che il Ceo Jean Pierre Mustier lascerà la carica a fine mandato nell’aprile 2021. Al termine di una giornata in cui si sono rincorse voci di un addio, magari anche anticipato rispetto alla scadenza del mandato, in una nota lo stesso Mustier ha fatto sapere che “nel corso degli ultimi mesi è emerso che la strategia del Piano Team 23 e i suoi pilastri fondanti non sono più in linea con l’attuale visione del Cda. Di conseguenza ho preso la decisione di lasciare il gruppo alla fine del mio mandato ad aprile 2021, in modo da consentire al Consiglio di definire la strategia futura”.

Lunedì Unicredit ha bruciato un miliardo in Borsa, sull’onda dei rumors su Mustier ma anche per il rilancio delle indiscrezioni su un matrimonio “forzato” con Mps, fortemente “sponsorizzato” dal ministero del Tesoro – principale azionista della banca senese – e altrettanto fortemente avversato da Mustier, che negli ultimi mesi ha sempre smentito qualsiasi velleità di aggregazioni per il suo istituto. Proprio quest’ultimo punto sarebbe fra i motivi di dissidio fra il Ceo e una parte importante dei consiglieri di amministrazione. Il prossimo cambio al vertice di Unicredit spianerebbe così la strada alla fusione con Mps, che in Borsa guadagna circa il 3,5%, dopo il +3% di ieri.

“Sono orgoglioso di ciò che abbiamo raggiunto – sottolinea Mustier nella nota – e di quanto realizzato in così poco tempo”. “Desidero ringraziare tutti i colleghi del Gruppo per il loro straordinario impegno negli ultimi anni. Insieme abbiamo realizzato con successo il piano Transform 2019 e, di conseguenza, siamo in una posizione forte per continuare a supportare i nostri clienti e le comunità in tutti i nostri Paesi restando un vero gruppo pan-europeo vincente”, aggiunge.

Nella stessa nota si legge che il Presidente designato Pier Carlo Padoan e il Consiglio di Amministrazione di Unicredit inizieranno una ricerca, sia all’interno che all’esterno del gruppo, per identificare il nuovo Ceo.

Equita Sim, perplessità sul matrimonio con Mps

Ai numerosi analisti che esprimono perplessità su un’aggregazione Unicredit-Mps si aggiungono quelli di Equita Sim (raccomandazione hold, prezzo obiettivo 8,8 euro su Unicredit), secondo i quali la fusione  “potrebbe rivelarsi neutrale sotto il profilo del rischio e del capitale solo con un pieno riconoscimento delle Dta di entrambe le banche (circa 3,6 miliardi di euro per ciascuna) e con un aumento di capitale di Banca Monte dei Paschi di Siena di 2,5 miliardi di euro, scenario che ci sembra difficilmente realizzabile sotto il profilo politico”.

Il quadro tecnico di Unicredit

Dal punto di vista tecnico Unicredit ha aperto un ampio gap ribassista a 6,84 euro che ha spinto poi i corsi a incrociare al ribasso a quota 8,19 la media mobile a 21 sedute. Un movimento, quello correttivo in atto, che potrebbe proseguire, almeno in ottica di breve termine considerando anche il fatto che gli indicatori tecnici sono ancora molto distanti dalla zona di ipervenduto.

In quest’ottica, al ribasso, i prossimi obiettivi sono individuabili in prima battuta a quota 7,45, dove transita la media mobile a 50 giorni, e in seguito, in zona 7 euro e ancora, eventualmente, a ridosso dei 6 euro, limite inferiore del trading range all’interno del quale si muove dallo scorso marzo.

Possibile un’inversione rialzista solo all’eventuale chiusura del suddetto gap a 6,84.

Il trend di Unicredit a Piazza Affari nel medio termine

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