Il cacao riprende fiato dopo la corsa al rialzo iniziata a metà novembre e culminata, almeno per ora, con il top di inizio dicembre a 2.820 dollari per tonnellata (livello che non toccava dall’estate del 2016) in scia all’introduzione del “living income differential” da parte dei due big sul lato dell’offerta Costa D’Avorio e Ghana.
Il living income differential sul cacao
Nel dettaglio, il living income differential è un “premio” di 400 dollari per tonnellata che l’acquirente di fave di cacao deve pagare per ogni tonnellata di prodotto acquistata dai due Paesi a partire dalla campagna in corso (2020-2021). L’obiettivo è quello di aumentare la remunerazione agli agricoltori. Questo ha però avuto come conseguenza quello di spingere alcuni operatori ad acquistare direttamente cacao sul mercato future, riducendo il livello dei magazzini e al contempo generando tensioni rialziste sulla prima scadenza del future di riferimento. Tanto che Costa D’Avorio e Ghana minacciano di sospendere il programma di certificazione del cacao sostenibile alle aziende che non si riforniscono direttamente dai produttori.
Il quadro tecnico del future sul cacao a New York
Dopo il suddetto top di inizio dicembre, il future sul cacao con scadenza marzo 2021 quotato all’Ice di New York, attuale benchmark di riferimento per questa commodity, è prima sceso fino a un minimo di 2.610, salvo poi tornare ad attaccare la resistenza statica di medio termine a quota 2.685. Un livello quest’ultimo oltre il quale i corsi potrebbero tornare a seguire un uptrend e segnare nuovi massimi relativi anche oltre la soglia dei 3.000 dollari.
Gli Etc sul cacao a Piazza Affari
Sul listino EtfPlus di Borsa Italiana sono disponibili due Etc strutturato sul cacao: il Wisdomtree Cocoa e il Wisdomtree Cocoa 2x Daily Leveraged. G.R.
L’andamento del future sul cacao nel breve-medio termine