L’Oracolo – Bocconi, gorilla anti-party

È finita la pacchia per gli studenti di via Sarfatti. Eh già, perché i bocconiani, dopo il loro lungo e difficoltoso iter universitario, non potranno più festeggiare con troppa baldanza il conseguimento del tanto agognato diploma.

Niente più feste disco music nei chiostri dell’Ateneo, niente più smutandate alla Monty Python nei bagni dell’Università, niente più amici veneti ubriachi che lanciano rotoli di carta igienica sulla statua bronzea di Ferdinando Bocconi, niente più dottori vestiti da pollo che corrono per la biblioteca.
L’Univeristà milanese ha infatti deciso di porre un limite alla goliardica vita dei laureandi e laureati della Bocconi, il tutto attraverso l’ingaggio di Gorilla vestiti da pinguino che si aggirano per i corridoi dell’istituto come i Man in Black, pronti a neutralizzare ogni sgarro o eccesso che possa in qualche modo turbare l’ordine.

Ma l’Università stempera: “Questa misura, che esiste da qualche anno, è nata per evitare situazioni di rischio”, afferma il consigliere delegato dell’Ateneo, Bruno Pavesi. Un deterrente, ecco svelato l’arcano. Del resto si chiama “servizio di controllo, non di repressione”.
Ma gli studenti non la pensano così: “Le feste fanno parte di una tradizione. Non possono vietarcele”, afferma uno studente, contestando il fatto di non poter brindare né cantare. “Sono manifestazioni di gioia meritata”, dice un altro, “è stato un percorso di studi lungo e faticoso”.
Quindi, cari amici e soprattutto amiche della Bocconi, unitevi nella lotta contro il rettore e i suoi gorilla inpinguinati.
Toga party alle 12.30 nel chiostro, e che i Monty Python siano con voi!
 

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