Bce verso l’espansione del Pepp: le attese per la riunione di giovedì

“La Bce ha chiaramente due obiettivi in mente al momento, oltre a quello relativo all’inflazione a lungo termine: mantenere le attuali condizioni di finanziamenti agevolati ed evitare l’inasprimento delle condizioni di credito. In tale ottica, si prevede che annuncerà una ‘ricalibrazione’ delle misure di politica monetaria in corso“. E’ quanto prevede Annalisa Piazza, Fixed-Income Research Analyst di Mfs IM. Di seguito la sua visione in vista della riunione della Banca Centrale Europea di giovedì 10 dicembre.

Prevediamo un’espansione del programma Pepp in corso di 300-400 miliardi di euro e una proroga fino alla fine del 2021. Sul fronte delle condizioni di credito, le generose Tltro saranno ulteriormente estese e potrebbero essere aggiunte alcune correzioni per incentivare ulteriormente i prestiti del settore bancario. Dal punto di vista della comunicazione, sarà confermata l’attuale posizione colomba. Ci aspettiamo che la presidente della Bce Lagarde sottolinei la necessità di mantenere l’attuale “flessibilità” nell’uso degli strumenti di intervento come il modo più efficiente per raggiungere i propri obiettivi.

Questo sarà probabilmente sufficiente a evitare che si crei una pressione sui finanziamenti. I rappresentanti della Bce sembrano essere più o meno allineati sul fatto che un Qe ulteriore sia uno degli strumenti migliori di cui la Bce dispone per sostenere una graduale passaggio dalla pandemia a una fase di ripresa. Le banche dovranno inevitabilmente affrontare un numero crescente di Npl nei prossimi mesi e la Bce deve assicurarsi che il canale del credito rimanga funzionante. L’Eurozona non può semplicemente affrontare un’altra crisi del credito.

Se la Bce dovesse effettuare la sua ricalibrazione senza alcuna significativa sorpresa al ribasso (cioè un Pepp aggiuntivo inferiore a 200 miliardi di euro), ci aspettiamo che i rendimenti dell’Uem abbiano poco margine di variazione rispetto ai livelli attuali. Crediamo che ora il prezzo sia molto più alto.

Accomodanti condizioni di finanziamento sono il presupposto per una strada meno accidentata nella fase di recupero. Se l’inflazione dovesse salire più rapidamente del previsto, la Bce potrebbe iniziare a lasciare che la parte lunga della curva diventi un po’ più ripida rispetto al livello attuale. A margine, il 2021 sarà un anno di grande disponibilità lorda e – senza l'”intervento” della Bce – i rendimenti dovrebbero essere un po’ più alti, anche se ancora negativi fino ad almeno 10 anni (che Lagarde stessa ha definito una condizione “favorevole”).

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