Usa: aumenta la domanda dei sussidi di disoccupazione

Adombrati ieri dal meeting della Bce, sul fronte macroeconomico, spiccano i sussidi di disoccupazione settimanali Usa, balzati inaspettatamente al livello più alto da fine settembre. Un chiaro segnale che l’epidemia sta impattando negli States.

Dal grafico sottostante si nota come molti individui stiano transitando dallo schema tradizionale alle estensioni. Questo richiama un duplice tema, fa notare Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr:

  1. i tempi per ritrovare lavoro si allungano e quindi molti terminano il diritto al sussidio normale senza essersi rioccupati;
  2. se non si trova una soluzione gli schemi PUA e PEUC a gennaio verranno sospesi lasciando senza sussidio milioni di persone.


Sopra attese anche il CPI USA (inflazione) di novembre sia come headline (0.2% da prec 0.0% e vs stima per 1.1%) che come core (0.2% da prec 0.0% e vs attese per 0.15). ma visto che il balzo è dovuto a categorie come alberghi, aviolinee e noleggi auto, sembra un fenomeno temporaneo.

Varata infine una “continuing resolution” per prorogare l’attività governativa fino al 18 dicembre, in modo da poter fare un unico bill “omnibus” con all’interno legge di bilancio e stimolo. “La Pelosi avrebbe dichiarato che entro il 26, quando scadono i sussidi straordinari, bisogna aver prodotto qualcosa. Questo è forse un incentivo sufficiente a produrre un deal, visto che i soldi ci sono, e i dati stanno peggiorando. Dal punto di vista Dem è una vittoria per i repubblicani vs una sconfitta per tutti. A meno che non si riesca a prorogare gli schemi per uno o due mesi trovando da qualche parte i soldi. Chiaro che se non si accordano, rischiamo oltre che il fiscal cliff, lo shutdown”, conclude Sersale.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!