Consulenti finanziari, clienti e finanza sostenibile

Consob ha pubblicato la terza edizione dell’Indagine mirroring dedicata all’integrazione dei fattori ESG (Environment, Social, Governance) nell’attività di consulenza finanziaria. L’argomento è di primaria importanza poiché tale integrazione rientra  tra le misure più importanti individuate dal Piano d’azione della Commissione europea sulla finanza per la crescita sostenibile e inoltre muove dal presupposto che il consulente finanziario possa svolgere un ruolo importante nell’informare e nel promuovere l’interesse dei clienti negli investimenti sostenibili e responsabili.

Obiettivo immediato delle indagini mirroring è comprendere le dinamiche che connotano la relazione tra professionista della consulenza e investitore. Lo scopo finale è individuare eventuali aree di interventi per il miglioramento della comunicazione, che può essere deficitaria a causa di distonie informative e conoscitive. Il rapporto sull’Indagine esplora approfonditamente i molteplici fattori che intervengono nel processo decisionale su cui si fonda la scelta se investire o meno in SRI. L’esame dei fattori è condotto nella prospettiva sia del cliente sia del professionista.

L’Indagine pone a confronto le opinioni dei clienti in merito ai prodotti finanziari responsabili, come percepite dai consulenti, con le opinioni effettivamente dichiarate dai clienti (mirroring) ed è stata curata da Nadia Linciano e Paola Soccorso (Ufficio Studi Economici CONSOB), Joe Capobianco (Bologna Business School – Università Alma Mater Studiorum) e Massimo Caratelli (Università degli Studi Roma Tre) .

Il questionario è stato basato su un campione di 215 consulenti finanziari selezionati estraendo dalla lista dei 10mila consulenti con mandato attivo in rappresentanza delle più importanti reti e di 617 investitori, selezionati dai circa 1.300 nominativi indicati dai consulenti stessi.

L’indagine rivela alcune importanti aree di miglioramento nella comunicazione consulente cliente, che possono avere riflessi non solo sulla relazione tra le parti ma anche sulle scelte di investimento del cliente. Un primo disallineamento si coglie rispetto al significato e alle caratteristiche associate alla consulenza nonché alla capacità degli investitori di maturare una visione complessiva delle proprie finanze. In secondo luogo e con specifico riferimento agli investimenti sostenibili, se da un lato entrambi i gruppi di intervistati manifestano sensibilità rispetto ai fattori ESG, più della metà dei clienti e il 45% dei consulenti dichiarano di non avere nemmeno una conoscenza di base dei prodotti finanziari responsabili.

I professionisti, inoltre, sembrerebbero non cogliere, o cogliere solo in parte, le opinioni dei clienti a proposito di una serie di aspetti importanti, tra cui le motivazioni alla base del possesso di prodotti responsabili e il ruolo informativo che gli investitori attribuiscono ai consulenti. Infine, non sono ancora nette le opinioni dei consulenti in merito al valore della rilevazione delle preferenze ESG degli investitori, raccomandata dagli Orientamenti ESMA in materia di adeguatezza, poiché meno della metà ne coglie le potenzialità indicandola come fattore competitivo, occasione di dialogo ovvero occasione di sensibilizzazione ai temi della sostenibilità.

Al seguente link è possibile consultare la  Presentazione del Report a cura di Nadia Linciano e Massimo Caratelli.

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