Piano Telecom, meno debiti e più dividendi

Dopo due rinvii causati dalla vicenda TI Sparkle, ieri il consiglio di Telecom Italia ha approvato i conti 2009 e aggiornato il piano industriale al 2012. Che prevede una riduzione del debito e un aumento dei dividendi: è prevista una generazione di cassa di 2 miliardi nel triennio, con un incidenza sui ricavi del 26% nel 2012. Confermata la riduzione del debito di 5 miliardi entro il 2011, con un target di debito al 2012 inferiore a 28 miliardi di euro, mentre crescerà la remunerazione per gli azionisti. Sarà esteso inoltre il piano di riduzione dei costi al 2012 per 2,7 miliardi di euro (da 2 miliardi nel precedente piano), ma questo non riguarderà l’organico: “il piano di riduzione degli organici per la fine del 2010 – si legge nella nota è sostanzialmente completato”. Previsti investimenti per 12 miliardi in tre anni.

Quanto ai conti 2009, sono state confermate le indiscrezioni dei giorni scorsi che indicavano un accantonatonamento di 507 milioni di euro per TI Sparkle, con un impatto sul risultato netto di gruppo di 10 milioni di oneri in oneri. Il gruppo ha confermato i risultati preliminari, con ricavi in calo del 6,3% a 27,1 milioni di euro, ebitda in linea (+0,2% a 11,1 milioni di euro) e utile prima delle imposte in crescita del 15,4%. L’utile è sceso di 596 milioni a 1,5 miliardi, “per effetto della svalutazione dell’avviamento attribuito ad Hansenet, delle maggiori imposte di competenza dell’esercizio e per il venire meno di alcuni benefici fiscali”. Cresce il free cash flow operativo (+ 662 milioni) mentre l’indebitamento finanziario è pari a 34,7 miliardi di euro (34 miliardi a fine 2008). Il consiglio proporrà all’assemblea un dividendo di 5 centesimi per ordinarie e 6,1 per le risparmio, con un pay out ratio del 74%. “Abbiamo raggiunto gli obiettivi di ebitda e riduzione del debito per il 2009  – ha commentato l’ad Franco Bernabè – grazie a un incisivo controllo dei costi e a un continuo recupero di efficienza. Tali risultati confermano l’efficacia della strategia e ci consentono di remunerare i nostri azionisti con un monte dividendi di 1 miliardo di euro”.

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