Cinque temi di investimento per cavalcare l’inverno tecnologico

“La pandemia da coronavirus e le misure adottate per contrastarla rappresentano sicuramente la circostanza più significativa del 2020, sia in termini umani e sanitari che di impatto per l’economia e i mercati. Tuttavia, di per sé, il Covid-19 non rappresenta un problema strutturale: siamo convinti che l’umanità riuscirà a debellarlo e anzi, il fatto che si sia riusciti a sviluppare non uno ma molteplici vaccini nel giro di pochi mesi dimostra ancora una volta la straordinaria capacità di risposta dell’ingegno umano. La conseguenza strutturale del coronavirus sta nel fatto di aver indotto un’enorme accelerazione di alcuni trend già esistenti. In particolare, il più significativo è quello che definiamo ‘inverno tecnologico’: l’innovazione tecnologica crea deflazione sostituendosi alla manodopera tradizionale e abbattendo i costi di produzione; le banche centrali rispondono alla deflazione mantenendo politiche accomodanti, e in questo modo creano un contesto a sua volta favorevole allo sviluppo di nuove tecnologie, dato che i costi di finanziamento dei nuovi progetti sono quasi nulli”. E’ quanto nota Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit Fund di Hedge Invest Sgr. Di seguito la sua visione sulle tecnologie su cui puntare.

Si tratta di una circolarità sempre più veloce e sempre più forte, accelerata appunto dalla pandemia, che acuisce le disuguaglianze sociali e crea enormi disparità tra vincitori e vinti a livello economico. Infatti, questa dinamica è ideale per le società innovative che entrano nel mercato, mentre è assolutamente sfidante per le aziende tradizionali, che rischiano di essere travolte. I settori dove ci sarà più pressione saranno, tra gli altri, la distribuzione, la finanza per via del fintech e l’energia per via dell’alternative energy.

I temi che stiamo seguendo più da vicino e le opportunità che offrono per gli investitori

5G – Il primo tema a cui guardiamo con grande interesse è quello del 5G. Non sappiamo ancora quale sarà la “killer app” che convincerà il mondo ad abbracciare in massa questa tecnologia, ma con tutta probabilità farà impiego di sensori ottici. Potrebbe essere legata alla guida autonoma, a un aumento esponenziale nella risoluzione di video o immagini, alla realtà virtuale o aumentata, oppure ancora al riconoscimento dei gesti. Ad ogni modo, è un buon motivo per puntare su aziende di sensori ottici, come Sony e Ams, a patto di trovare valutazioni ragionevoli.

Reti private – Al 5G si lega un altro trend che stiamo monitorando, vale a dire la possibile crescita vertiginosa delle reti private che fanno uso di questa tecnologia. Tra i vari player, Palo Alto Networks è ben posizionata come principale fornitore di servizi di cyber security, grazie alla sua piattaforma innovativa.

Fintech – Il terzo tema è quello del fintech, che rappresenta una sfida epocale per le società finanziarie tradizionali. Nel complesso, l’entusiasmo verso questo fenomeno è forse eccessivo, ma il settore offre alcune perle nascoste. Tra queste spicca Cardlytics, società attiva nell’advertising attraverso i canali digitali delle banche, di cui apprezziamo le obbligazioni convertibili, dato il basso livello di indebitamento.

Cloud – Un ulteriore tema è il cloud, il settore in cui si trovano a competere la maggior parte dei giganti tecnologici (Amazon, Google, Microsoft). Nonostante ciò, il livello di penetrazione di questa tecnologia è ancora molto basso e la transizione dovrà essere gestita. Una società meno famosa ma molto interessante in questo ambito è VMware, attiva nel campo della virtualizzazione e del cloud computing.

Transizione energetica – Ultimo, ma non meno importante, è il tema della transizione energetica. Si tratta di un trend pluridecennale che sta rivoluzionando l’economia e il nostro modo di vivere. Dal punto di vista degli investimenti, però, può essere considerato come una sorta di campo minato, dato che vi si trovano società con valutazioni ancora più estreme di quelle registrate nella bolla dot.com del 2000. In questo settore, puntiamo sulle aziende legate all’idrogeno che possiedono tecnologie rivoluzionarie, un solido portafoglio di brevetti, partnership solide e ordini in aumento. Alcuni esempi sono FuelCell Energy, Plug Power e Ceres Power. Al contrario, scommettiamo al ribasso laddove abbiamo l’impressione che vi sia solo marketing non sostanziato da tecnologie veramente innovative e che il momentum del business stia frenando, come nel caso di Nikola Corporation, Bloom Energy e Sfc Energy.

Per quanto riguarda altri segmenti come solare, eolico, macchine elettriche e green utility, manteniamo una view neutrale: crediamo che al momento non vi sia rimasto molto valore, ma siamo pronti a comprare sui cali, nella convinzione che gli investitori continueranno ad acquistare queste aziende.

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