Pesa l’incubo del terrorismo

di Marco Mairate

Mai come oggi lo sfruttamento delle ricchezze minerarie di Africa e Russia, sono legate a doppio filo con l’espansione del terrorismo internazionale e quindi alla religione. Dopo i recenti attentati che hanno tragicamente colpito la città di Mosca, è quindi bene fare alcune riflessioni sul rapporto tra giacimenti minerari e terrorismo: paesi come Afghanistan, Sudan, Somalia, Algeria, Nigeria, Libia e Russia hanno in comune tre cose: oro, minerali e terrorismo.
Partiamo dalla Russia. L’attentato alla metropolitana di Mosca ha fatto ricordare al governo di Medvedev, che il problema del terrorismo interno è ancora ben presente nel suo paese. Il Daghestan, repubblica della Federazione Russa, per area e per popolazione la più grande del Caucaso settentrionale, è infatti infestato da cellule terroristiche e allo stesso tempo è una delle regioni più ricche sotto il profilo di riserve minerarie.
Lo stesso vale per l’Afghanistan. Il paese, che deve fare i conti con il movimento politico-religioso Talebano, è seduto su un giacimento pressoché infinto di minerali. Forse il più importante della regione. Qui si estraggono infatti rame, ferro, oro, petrolio e gas, ma ancora, carbone così come gemme preziose, smeraldi e rubini, sono presenti nel sottosuolo ma sono ancora da sfruttare.

L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
in edicola in questi giorni

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: