Usa, la Svizzera come la Cina: “Manipola le valute”

Dopo la Cina, anche la Svizzera finisce nel mirino degli Stati Uniti con l’accusa di manipolare le sue valute per ottenere un indebito vantaggio commerciale. Lo ha reso noto mercoledì il Dipartimento del Tesoro americano in un comunicato.

Come riferisce il sito della Rsi, in un rapporto sulla situazione dei principali partner commerciali degli Stati Uniti il Tesoro Usa indica che la Confederazione “soddisfa tutti e tre i criteri” che indicano una manipolazione valutaria. La stessa accusa è rivolta anche al Vietnam.

Secondo il Dipartimento del Tesoro, almeno una parte della gestione dei tassi di cambio da parte della Svizzera nei quattro trimestri fino a giugno 2020, e in particolare degli interventi sul mercato dei cambi, ha avuto lo scopo di impedire un effettivo aggiustamento della bilancia dei pagamenti.

La smentita della banca centrale elvetica

La Svizzera “non manipola la sua valuta”, è stata la secca risposta della Banca Nazionale Svizzera in una nota, in cui si aggiunge che le autorità elvetiche sono in contatto con quelle statunitensi “per spiegare la situazione economica e la politica monetaria” del Paese.

Per la Bns, gli interventi della banca centrale sul mercato dei cambi “non mirano a impedire gli aggiustamenti della bilancia dei pagamenti o a ottenere un vantaggio concorrenziale ingiustificato per l’economia svizzera”. Al contrario, “la nostra politica monetaria ha bisogno di questi interventi per garantire condizioni monetarie adeguate e quindi la stabilità dei prezzi in Svizzera”.

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