Dopo la Grecia, il rischio è il Portogallo

Dopo che l’attenzione delle ultime settimana si è concentrata soprattutto sulle difficoltà della Grecia e sul piano di aiuti a quest’ultima, l’Unione Europea non può stare tranquilla. La preoccupazione infatti si è spostata sul Portogallo.

Infatti la Commissione Europea ha espresso delle perplessità in merito al programma di stabilità per il periodo 2011-2013 presentato dal governo di Lisbona, una delle aree della zona euro in maggiore difficoltà dopo la Grecia. Il programma sarebbe per il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn “ambizioso e concreto”, ma “potrebbero essere necessarie misure aggiuntive già quest’anno per garantire il raggiungimento degli obiettivi di risanamento”.  

 

Secondo Rehn “ci sono rischi potenziali legati in particolare al disavanzo dell’anno scorso, che è stato peggiore del previsto” e gli sforzi “compiuti dal governo, seppure ambiziosi, dovranno probabilmente essere intensificati, per permettere la correzione del deficit eccessivo entro il 2013”.

 

Diametralmente opposta la risposta di Lisbona che per voce del ministro delle Finanze, Fernando Teixeira dos Santos, ha sottolineato che il suo paese “prenderà dei provvedimenti supplementari se necessario”, ma che “nell’immediato questa necessità non sembra esserci”. “Saremo attenti all’evoluzione della situazione economica”, ribadendo che la “determinazione ad applicare il programma il più presto possibile”.

L’obiettivo, infatti, del governo di Lisbona è di ridurre il deficit dal 9,4% del 2009 all’8,3% del 2010, fino a riportarlo al 3% entro il 2013.

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