Pfizer, Moderna, BionTech e Astrazeneca e Afk Sistema alla prova dei mercati

A cura di Emanuele Cecere, market strategist di InchCapital

Mentre gli Stati corrono ad accaparrarsi il maggior quantitativo di vaccini possibili, i titoli che li producono crollano.

E’ iniziata la distribuzione dei vaccini in Europa. Andiamo a vedere tramite la piattaforma INCH l’andamento delle ultime settimane dei titoli coinvolti nella produzione dei tanto richiesti vaccini anticovid: troviamo solo saldi settimanali negativi.

Il bollettino delle performance è impietoso, laddove si considerino le flessioni registrate dall’ultimo massimo relativo o assoluto che sia, all’ultima chiusura giornaliera del  dicembre:

Pfizer – ultimo max relativo USD. 43.02 (9.12.2020) chiusura del 29.12.2020 USD. 37.05 = – 13.87%

InchCapital Platform - Pfizer daily bar chart updated on December 29, 2020

InchCapital Platform – Pfizer daily bar chart updated on December 29, 2020

Moderna – ultimo max assoluto USD. 178.50 (1.12.2020) – chiusura del 29.12.2020 USD. 114.39 = – 35.91%

Photo by InchCapital Platform - Moderna daily bar chart updated on December 29, 2020

InchCapital Platform – Moderna daily bar chart updated on December 29, 2020

Astrazeneca – ultimo max assoluto GBX. 10120 (10.7.2020) – chiusura del 29.12.2020 GBX. 7462 = – 26.26%

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InchCapital Platform – Astrazeneca daily bar chart updated on December 29, 2020

Ancora una volta sembra che le logiche di formazione del prezzo si siano adeguate al vecchio adagio: “Buy on rumors and sell on news”, senza escludere:

BionTech – ultimo massimo assoluto USD. 131.00 (11.12.2020) – chiusura del 29.12.2020 USD. 88.28 = – 32.61% e la russa AFK Sistema (isin code RU000A0DQZE3) – ultimo massimo relativo RUB. 34.479 (23.11.2020) – chiusura del 29.12.2020 RUB. 28.98 = – 15.94%

Photo by InchCapital Platform - AFK Sistema daily bar chart updated on December 29, 2020

InchCapital Platform – AFK Sistema daily bar chart updated on December 28, 2020

Quest’ultima impegnata nella produzione dell’antagonista vaccino SPUTNIK V, che non ha riscosso i favori della comunità scientifica internazionale, anche se già in distribuzione in Russia.

Le quantità sono insufficienti

A quanto riferito ieri 29 dicembre dalla corrispondente RAI a Berlino Barbara Gruden i principali organi di stampa tedeschi anticipano che in Europa l’offerta sarà in grado di coprire dal 10 al 13% della domanda e quindi sembra che al momento si stia assistendo più ad un evento mediatico che non all’inizio di una vaccinazione su larga scala.

Tutti questi titoli sono attualmente sugli stessi supporti dinamici di medio periodo, eccezion fatta per Astrazeneca che sembra tra l’altro essere in ritardo insieme alla francese Sanofi nelle procedure che le porteranno alla validazione dell’EMA e che condivide con questa un andamento di maggiore debolezza rispetto agli altri titoli di cui sopra.

Conclusioni: “Perchè il mercato non riscontra nei prezzi le prospettive di una domanda dalle quantità storiche”?

Dopo le correzioni delle ultime settimane è lecito attendersi una reazione rialzista generalizzata ed anche immediata dei titoli del settore. Per quanto attiene invece alla formazione di nuovi massimi ed alle prospettive di medio/lungo periodo queste non sembrano rosee.

L’evento storico della lotta al Covid, sembra andare al di là delle mere logiche di mercato per spostarsi sul piano del prestigio internazionale in una competizione ancora aperta tra americani, europei, russi e cinesi.

Così come ha sottolineato Denis Logunov responsabile del centro Gamaleya che ha sviluppato Sputnik: “Quando il vaccino sarà sul mercato, tutti potranno vederne la composizione. E non ci saranno più segreti”. E quindi il concetto di brevetto tanto caro al settore farmaceutico ne risulta ampiamente ridimensionato per il superiore interesse collettivo.

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