Eni rialza la testa a Piazza Affari ma per ora resta incastrato in un trading range

Eni torna sugli scudi a Piazza Affari, dove nell’intraday ha sfiorato un rialzo del 2% in scia ai 2,7 miliardi di euro che arriverebbero dal recovery plan per stoccaggio di CO2 e bioraffinerienonostante e l’inizio della produzione con Snoc, la compagnia di Stato dell’Emirato arabo di Sharjah nel campo di Mahani.

News che sembrano avere la meglio sui rumors secondo cui il gruppo avrebbe messo in stand-by l’operazione di vendita delle proprie attività in Australia, valutate dal management un miliardo di dollari, non avendo al momento trovato un accordo soddisfacente. Il processo di vendita ripartirà, sempre in base a indiscrezioni, solo a fronte di offerte in linea con le aspettative.

Il quadro tecnico di Eni a Piazza Affari

Nonostante il rialzo di oggi Eni resta incastato nel trading range iniziato nella seconda metà dello scorso novembre e delimitato superiormente dalla resistenza statica a 9 euro e inferiormente dal supporto statico a quota 8 (ora coincidente con il pasaggio della media mobile a 50 sedute).

In caso di incrocio al rialzo della media mobile a 21 giorni, ora a quota 8,63, il primo, cruciale obiettivo tecnico diventerebbe quindi l’ostacolo a 9 euro. Poi, eventualmente, possibile un ulteriore allungo verso 9,60, top di inizio giugno.  Stop loss da posizionare sotto quota 8,39 (minimo di ieri).

Da rilevare inoltre che al livello attuale Eni vanta un rendimento del dividendo del 4,24%.

Il trend di Eni nel medio termine – grtafico su base daily

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