Gli investitori professionali italiani positivi sulle prospettive dell’economia domestica

Gli investitori professionali italiani certificati Cfa sono positivi sulle prospettive dell’economia domestica sui prossimi sei mesi, con il “Sentiment Index” che registra un valore pari a 15,9, in ulteriore recupero rispetto ai valori dei due mesi precedenti.

Al sondaggio mensile, svolto da Cfa Society Italy in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor da gennaio 2015, hanno partecipato 44 professionisti con certificazione Cfa e membri dell’Associazione tra il 18 ed il 31 dicembre 2020.

Il commento di Annalisa Usardi, Cfa Global Research, Senior Economist di Amundi

L’indicatore relativo alle attese economiche per l’Italia per i prossimi sei mesi resta in territorio positivo, scontando una progressiva ripresa dell’attività nella prima parte del 2021, sebbene il saldo sia in flessione rispetto al mese precedente: nonostante le notizie positive sull’inizio della campagna vaccinale, è probabile infatti che il rischio di una terza ondata di contagi e gli effetti economici delle possibili misure di contenimento abbia pesato sull’umore degli investitori nel mese di dicembre. Meno pessimista invece la valutazione della situazione attuale, che tuttavia permane in territorio negativo, in linea con una contrazione attesa nel quarto trimestre del 2020. Guardando al contesto macroeconomico più ampio, Eurozona e Stati Uniti seguono una tendenza simile a quanto visto per l’Italia, un leggero miglioramento della situazione attuale ed un relativo peggioramento delle attese future: in termini relativi gli Stati Uniti risultano tuttavia meglio posizionati rispetto ad Eurozona sia nella valutazione della situazione attuale (per un aumento più marcato delle valutazioni “in miglioramento”) sia sui prossimi sei mesi (probabilmente supportati anche dallo stimolo fiscale recentemente approvato).

In questo contesto di crescita, in cui le tre economie stentano ancora a chiudere il gap con i livelli di prodotto interno lordo pre-crisi, le attese di inflazione per i prossimi sei mesi vengono ridimensionate nel mese di dicembre, pur restando allinate con uno scenario di ripresa graduale dell’inflazione sui prossimi sei mesi. A sostenere questo trend, oltre alla graduale ripresa economica, sono le attese di un prezzo del petrolio in graduale aumento (i partecipanti al sondaggio si dividono equamente tra attese stabili ed in aumento). Nuovamente, gli Stati Uniti si distinguono per attese di inflazione più forti rispetto all’Eurozona e all’Italia, beneficiando dell’indebolimento del dollaro (confermato anche per i prossimi sei mesi) e del supporto alla domanda interna che dovrebbe derivare dallo stimolo fiscale.

Lo scenario economico di base resta coerente con politiche monetarie ampiamente espansive con effetti evidenti sulle curve dei tassi governativi. La maggioranza dei partecipanti si attende infatti tassi a dieci anni stabili sulle tre aree (Italia, Eurozona e Stati Uniti), mentre il saldo tra chi si attende tassi a dieci anni in aumento e in riduzione, pur restando positivo (quindi in linea con un aumento sui prossimi sei mesi), si è ridotto in dicembre rispetto al mese precedente.

Guardando al mercato azionario, tutti gli indici del sondaggio (Ftse Mib, Ftse Star, Euro Stoxx 50, S&P 500) continuano ad avere un saldo positivo, anche se in lieve flessione rispetto al mese passato, supportati da una economia in ripresa, benchè ancora soggetta a notevoli incognite. Attese positive per la redditività di tutti i settori ad eccezione dell’assicurativo e del bancario.

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