Giorgio Fedon, la pandemia vanifica gli sforzi per il rilancio. L’analisi di Market Insight

A cura di Market Insight

Gli effetti avversi della pandemia e del relativo lockdown hanno fortemente condizionato il primo semestre 2020 del gruppo bellunese Giorgio Fedon che si è chiuso con deficit operativo netto di 0,2 milioni (positivo per 1,9 milioni a fine giugno 2019) e una perdita finale di 0,6 milioni, rispetto a 1,1 milioni di utile di fine giugno 2019. La chiusura delle attività commerciali ha penalizzato sia il settore ottico, core business, sia la divisione pelletteria. Il management non fa previsioni sullo sviluppo futuro in considerazione degli effetti della pandemia e della relativa evoluzione. In questo contesto il gruppo limita le proprie attività all’efficienza, monitorando l’evoluzione del business.

Modello di business

Il gruppo Fedon è leader internazionale nella produzione e commercializzazione di porta-occhiali ed accessori per il settore ottico. Inoltre, opera nei settori della pelletteria e degli articoli per l’ufficio e per il regalo a marchio Fedon 1919. Questi ultimi sono distribuiti in tutto il mondo anche attraverso una rete retail di negozi monomarca, sia a gestione diretta che indiretta. Il core business è rappresentato dalla produzione e la commercializzazione di porta-occhiali destinati ai grandi fabbricanti del settore ottico, sia in Italia che all’estero.

Il gruppo possiede tre stabilimenti produttivi (Italia, Romania e Cina) e cinque filiali commerciali (Usa, Hong Kong, Germania, Francia e Spagna). Nell’ambito della distribuzione, il retail rimane il punto di forza della distribuzione, con la presenza di punti vendita diretti in mall aeroportuali dislocati in Italia, Spagna, Francia e Hong Kong.

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