Commodity, il successo di rame e soia
A spingere la performance del rame, oltre all’appena citata ripresa economica, sarà anche il recente appetito per investimenti in energie rinnovabili. La maggiore attenzione a fonti alternative di energia, infatti, riduce vertiginosamente l’offerta di questa commodity, aumentandone contestualmente la domanda. Riteniamo quindi che l’attuale successo di questa commodity non sia il riflesso di una mera strategia di diversificazione del portafoglio da parte degli investitori, ma che invece sia principalmente dovuta ai fondamentali di squilibrio tra domanda e offerta. Infatti, uno dei principali driver del prezzo di questa commodity è proprio la carenza del materiale.
Tra tutte le commodity, quelle che stanno registrando le migliori performance sono quelle maggiormente in deficit. Ciò giustifica il prezzo del rolling forward sul rame con scadenza a 3 mesi, che ha registrato una performance del +25% anno su anno, ai valori correnti, passando dal valore di 6.290 dollari a gennaio 2020 al valore di 7.864 dollari nel gennaio 2021. In questo scenario, per il rame prevediamo una crescita costante per gran parte del 2021, stimando il raggiungimento di 10.000 dollari.
Un’altra commodity che ha sovraperformato è la soia. Anche per questa stimiamo che il prezzo sia in gran parte il risultato di una grande carenza della commodity agricola sul mercato globale. Infatti, monitorando i futures sulla soia con scadenza a 3 mesi abbiamo notato un incremento ancora più evidente rispetto a quello del rame: circa +44% anno su anno (1.388 dollari a gennaio 2021 contro i 964 dollari a gennaio 2020).
In conclusione, per il 2021 prevediamo un’ottima annata per entrambe le commodity, che continueranno a registrare una crescita dei prezzi provocata dall’attuale e dal futuro deficit dei prodotti.
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