Scudo, il rush è sugli immobili

La sabbia continua a scorrere nella clessidra, ormai fino ad esaurimento.
Il 30 aprile, infatti, la sanatoria per il rientro dei capitali dall’estero sarà definitivamente conclusa, ma non senza sorprese.

L’edizione quater, rispetto alla precedente, ha proceduto con più calma, almeno fino a quest’ultima settimana quando i contatti con gli intermediari si sono intensificati, forse anche a causa del caso Hsbc e della lista Falciani.

Un primo bilancio sull’esito della proroga riscontra rientri equivalenti al 7-10% rispetto a quanto totalizzato nel periodo compreso tra settembre e dicembre 2009, tuttavia, stime differenti pronosticano risultati che si aggirano intorno al 20 o 30%.

Come noto, lo scudo quater ha interessato maggiormente gli immobili, anche a causa del ritardo con cui è giunta la normativa di contratto di amministrazione fiduciaria di immobili.
Un fattore che si è mantenuto costante rispetto all’edizione ter dello scudo è la quantità di rientri dalla Svizzera, che rimane il Paese più interessato da queste operazioni.

Risulta comunque un fenomeno diffuso tra molti operatori quello della recente intensificazione delle richieste di adesione allo scudo in extremis, forse da parte degli ultimi indecisi che hanno subito le pressioni delle sempre più incalzanti operazioni di controllo e indagine del Fisco.
Meglio tardi che mai.

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