Mercati, è arrivato il momento di prendere profitto

“L’inizio del nuovo anno sembrava portarsi dietro l’ottimismo di fine 2020, ma negli ultimi giorni alcuni indici borsistici hanno registrato dei ribassi significativi, che hanno portato a un aumento considerevole della volatilità. Si osservi nel grafico sottostante, a tal proposito, il Vix, indice che stima la volatilità implicita delle opzioni sull’indice S&P 500: negli ultimi giorni è schizzato addirittura sopra la soglia di 35. Dunque, proviamo ad analizzare ciò che sta influenzando le principali aree geografiche”. Lo afferma Giacomo Calef, Country manager di Notz Stucki. Di seguito la sua analisi.

Per quanto riguarda gli Usa, abbiamo osservato un incremento della volatilità sui mercati dovuta ad un fatto che coinvolge alcune aziende (tra cui GameStop e Amc Entertainment ad esempio) ed un gruppo di investitori che ha puntato fortemente al rialzo sui relativi titoli azionari, facendone crescere inaspettatamente le quotazioni. Tuttavia, un altro fattore che incide sulla volatilità riguarda il crescente timore legato alla pandemia: negli Stati Uniti, si presti attenzione, sono stati rilevati i primi casi della temuta variante sudafricana, che sembrerebbe mostri una forte resistenza agli anticorpi. Il lato positivo di quest’area, in ogni caso, è rappresentato dalle forti politiche fiscali promosse dalla nuova amministrazione Biden a sostegno dell’economia. In particolare, è stato messo a punto un nuovo piano di stimoli da 1.900mila miliardi di dollari, di cui 1.000 in aiuti diretti per gli americani.

Spostandoci verso l’Europa, invece, si può già osservare una performance negativa per il 2021, poiché l’Euro Stoxx 50 perde circa il -1%. In particolare, in quest’area si temono, da un lato, le difficoltà emerse sulla campagna vaccinale, dall’altro, la lentezza con cui l’economia potrà risollevarsi dalla crisi. Questa settimana, infatti, il Fondo Monetario Internazionale ha aggiornato stime più preoccupanti per l’Eurozona, attendendosi una crescita del Pil del +4,2% nel 2021 rispetto al +5,2% indicato lo scorso ottobre.

Per quanto riguarda la Cina, infine, si osservi come l’indice di Shanghai, rappresentativo dell’economia più resiliente del momento, abbia subito degli scossoni negli ultimi giorni. In particolare, hanno pesato le ultime sedute di gennaio, che hanno portato ad una perdita settimanale di oltre il 3%, per via di una possibile stretta della politica monetaria annunciata dalla PBoC (People’s Bank of China) finalizzata a limitare il rischio di bolle che potrebbero manifestarsi sia nel mercato azionario che in quello immobiliare.

In conclusione, dato che crescono le possibilità di un calo fisiologico dei listini, a livello di portafoglio si suggerisce di mantenere un’esposizione più cauta sugli asset più rischiosi e di prendere profitto sulle posizioni che hanno remunerato.

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