Rendimenti reali ancora bassi
A confermare la tesi che non siamo ancora fuori dal tunnel, per cui sarebbe sciocco pensare che le autorità cesseranno di intervenire, è il fatto che gli yield decennali sono scesi durante la scorsa settimana. Lo yield sui Treasury a 10 anni è tornato poco sopra l’1,0% dopo il tentativo di superare l’1,2% a metà mese. Non è un grosso cambiamento, tuttavia si tratta di un passo nella direzione opposta a quella ipotizzata qualche settimana fa. E questo dopo che il mercato ha preso atto dell’aumento del debito volto a sostenere gli stimoli economici per la ricostruzione proposti da Joe Biden. Lo yield reale decennale negli Stati Uniti è sceso di 15 punti base dal recente massimo del 12 gennaio. Raramente è stato inferiore all’attuale -1,06%.
Trimestrali incoraggianti
La stagione delle trimestrali relativa al 4° trimestre è stata comunque incoraggiante. Hanno iniziato le banche a riferire risultati positivi, poi è stata la volta delle big tech che hanno riportato una tendenziale crescita degli utili. Nel settore tecnologico nell’indice S&P 500, i ricavi per il 4° trimestre finora sono stati sorprendenti, con un aumento del 7,3%, mentre gli utili hanno superato le attese del 20% (22 società su 59 hanno già pubblicato i risultati). Seppur in presenza di un rapporto P/E elevato per le azioni tecnologiche, il rendimento degli utili resta più interessante di quello obbligazionario, e la crescita degli utili è robusta.
Finché gli yield obbligazionari resteranno bassi, queste valutazioni persisteranno e i titoli growth continueranno a fare bene. Il 4° trimestre potrebbe dunque essere il terzo trimestre consecutivo di utili in crescita per l’S&P 500, con sorprese di almeno il 18%. Naturalmente non tutti sono al rialzo, alcune aziende non centreranno gli obiettivi e faranno previsioni prudenti. Forse gli analisti sono troppo ottimisti sulla prima parte dell’anno, considerato il prolungamento dei lockdown dell’economia. Eppure, la crescita degli utili aggregati è stata incoraggiante, l’economia dovrebbe crescere molto nel secondo semestre, i tassi reali resteranno bassi e la fiducia degli investitori probabilmente aumenterà quando altri Paesi si troveranno nella posizione di Israele (più di metà della popolazione è stata vaccinata e ci sono i segnali di un rapido calo dei contagi).