Borsa Italiana, lo Star… superstar del 2020. L’Aim regge l’impatto del Covid

Fra gli indici di Borsa Italiana è stato l’Ftse Star Italia a fare registrare la migliore performance a fine 2020 (+14%), mentre l’Aim è calato del 6,7%, a fronte di un leggero aumento del volume degli scambi, mentre Esg e sostenibilità entrano sempre più nell’agenda degli investitori. Questi, in sintesi, i dati evidenziati dal report “Ready to Take the Mask off?” di KT&Partners, società indipendente di consulenza finanziaria guidata da Kevin Tempestini, che analizza l’andamento e i principali trend delle Borse nell’anno 2020 con particolare focus sul mercato Aim Italia.

L’impatto del Covid-19

La ricerca di KT&Partners evidenzia come, nel corso dell’anno appena trascorso, tutti i mercati azionari, dopo un inizio positivo, a causa dell’epidemia di Covid-19 hanno accusato un forte calo che è durato oltre cinque settimane, per cominciare poi la risalita alla fine di marzo. Tutti gli indici azionari italiani hanno registrato una performance negativa sull’anno tranne il Ftse Star Italia, che al 31 dicembre 2020 ha registrato un +14,1%. Il Ftse Aim Italia ha invece registrato un calo del -6,7%. Allo stesso tempo, il mercato Aim Italia ha registrato un calo del turnover del 30% rispetto all’anno precedente, mentre il volume degli scambi è leggermente aumentato dell’1,1% anno su anno.

Secondo semestre 2020 in ripresa

Dopo un primo semestre 2020 inficiato dal Covid-19, la seconda parte dell’anno ha visto una ripresa del mercato Aim Italia. In particolare, il segmento ha registrato 21 nuove quotazioni (9 in meno rispetto al 2019, ma 2 in più rispetto al 2018), nonostante il periodo di pandemia. Il capitale complessivo raccolto nel 2020 è stato di 130,2 milioni di euro con un valore medio di 6,2 milioni di euro, contro 5,7 milioni di euro del 2019. Inoltre, le performance delle società quotate nel 2020 sono state eccellenti, tanto che il rendimento medio dall’Ipo è stato infatti del +40,3%, con 17 delle 21 società quotate che hanno registrato una performance positiva a fine 2020.

La ricerca di KT&Partners evidenzia come nel 2020, su un campione analizzato di 118 società Aim (escludendo Spac, alcune società finanziarie e le società di cui non si disponevano informazioni), 39 società (circa 33% del campione) hanno registrato un aumento dei ricavi nel primo semestre, e circa l’8% ha ottenuto un aumento di oltre il 50%. Analizzando la profittabilità, il 39% ha registrato un significativo incremento dell’Ebitda, mentre il 34% delle società ha visto un sostanziale incremento dell’utile netto. Per quanto riguarda la struttura del capitale, infine, circa il 44% delle società Aim analizzate ha migliorato la propria posizione finanziaria netta. Osservando i risultati al primo semestre 2020 raggruppati per settore, si nota che i servizi finanziari e la tecnologia sono stati i settori meno colpiti dall’epidemia di Covid-19.

Aim Pro

Il 2020 è stato anche l’anno del nuovo segmento Aim Italia Pro, nato per soddisfare le richieste di un pubblico più ampio di società quotate, comprese startup, scaleup e società che intendono quotare le proprie azioni senza una raccolta di capitali (“just listing”). Al 31 dicembre 2020, le quotazioni sul nuovo segmento sono state tre, con una raccolta complessiva di 4,3 milioni di euro (3,3% del capitale raccolto sul mercato Aim Italia), con un valore medio di 1,4 milioni di euro.

Incentivi per aumentare la ripresa post-Covid-19 nel 2021

A maggio 2020 grazie al “Decreto Rilancio” sono stati introdotti i Pir Alternativi, con l’obiettivo di rafforzare la ripresa post-Covid-19 delle società non incluse nei mercati regolamentati. L’approvazione della Legge di Bilancio 2021 ha invece prorogato fino al 31 dicembre 2021 il credito d’imposta sul 50% dei costi di consulenza sostenuti per la quotazione delle Pmi, misura che dovrebbe favorire le Ipo delle Pmi italiane nel 2021.

Esg

Il report di KT&Partners dedica infine un’analisi su come negli ultimi anni la sostenibilità sia diventata sempre più un tema chiave per il mondo finanziario. Il valore degli investimenti sostenibili tra il 2016 e il 2018 è, infatti, cresciuto del 34%, raggiungendo nel mondo i 30,7 trilioni di euro. Guardando al mercato Aim Italia, emerge che circa il 76% delle società fornisce, su base volontaria, informazioni sugli aspetti ambientali, sociali e di governance (Esg) sia nel proprio bilancio, sia in documenti aziendali specifici (come il report di sostenibilità/informativa non finanziaria, codice etico e altri) o sul proprio sito web. A fine 2020, solo 14 società sulle 136 società quotate dell’Aim (10%) hanno, invece, redatto un documento non finanziario (il bilancio di sostenibilità).

I settori dei beni di consumo e della tecnologia sono quelli che mostrano il maggior numero di aziende che pubblicano il report di sostenibilità, con rispettivamente cinque e tre società. Infine, il 58% delle aziende che hanno effettuato il passaggio di mercato da Aim Italia al segmento principale ha pubblicato il “report di sostenibilità”, a conferma che un approccio orientato agli stakeholder è essenziale per soddisfare le esigenze del mercato principale.

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