Salti di regime

Per i trader di tutti i giorni, le metodiche di questi signori sembrano avere qualcosa di trascendentale: equazioni parziali differenziali, calcoli complessi sulla stima della volatilità futura, ecc. In realtà nel libro viene illustrato anche il tallone d’Achille di questi algoritmi: una cosa chiamato “salto di regime”.

Il salto di regime è un termine tecnico per spiegare che il futuro non è come ce lo aspettiamo e che in particolare non assomiglia affatto al passato recente. Invece diventa il contrario del presente dove rialzi diventano ribassi, junk bond vengono acquistati in massa, valute deboli guadagnano terreno.

Questo è un incubo per i “quants” perché i modelli, per quanto complessi, devono pur basarsi sui fatti avvenuti, sul passato, con l’idea che certi pattern si ripeteranno in futuro. Il trader discrezionale, a questo punto, farà i salti di gioia pensando di aver riguadagnato un po’ di terreno e credibilità ma i bravi trader discrezionali sono, di fatto, sistematici nel loro processo decisionale.

Il fatto è che i mercati, nel breve termine, rappresentano comportamenti ripetitivi che si possono sfruttare se ci si adegua al contesto di mercato e quindi la discrezionalità (o meglio, la capacità adattiva del cervello umano) è ancora oggi insostituibile a qualsiasi programma.

Per quanto concerne il mercato, in questa prima settimana di maggio, vediamo un Goldman Sachs etichettato “da vendere” da S&P (mentre Buffett l’ha prontamente aggiunto al suo portafoglio); nella settimana precedente, che potremmo definire “settimana dei downgrade”, il focus dei mercati è stato sulla Grecia e sulle vicende europee in particolare ma questa settimana vedremo se qualcuno sposta il focus sulla macchia nera al largo delle coste USA che potrebbe avere un impatto ambientale ben più influente del previsto.

Per quanto concerne la sterlina, il parlamento sospeso è un opzione che finalmente sta svanendo, con i Tories in vantaggio con il 41% ed i Liberali Democratici in seconda posizione con il 32%. Oggi i dati escono numerosi: il Pmi Germania e PMI Eurozona, Personal Income USA, ISM Manifatturiero USA. Per gli orari precisi, consultate il calendario http://www.dailyfx.com/calendar/.

EurUsd – grafico 30 minuti

Passiamo alla sezione di analisi tecnica cominciando, come di consueto, con l’EurUsd e riassumendo così le prime ore di mercato: partenza col botto.

Apertura in rialzo con 45 punti macinati nel giro di 5 minuti, fino ad arrivare a 1.3360, per poi lasciarsi andare ad un’inesorabile discesa che ha riportato il cambio appena sopra 1.3200, dove sembra poter fare un po’ di base. 1.3200 il punto di supporto importante per la giornata, che se rotto aprirebbe la strada verso i minimi fatti segnare in chiusura di settimana scorsa.

Più probabile un tentativo di ripresa della moneta unica, con obiettivi che comunque non si discosterebbero molto dai prezzi fatti vedere durante gli ultimi giorni.

Passando al cambio che detiene la seconda posizione a livello di attenzione globale del mercato, il UsdJpy, vediamo come, dopo lo strappo a rialzo dello scorso mercoledì mattina, che ha spostato gli equilibri di brevissimo periodo della quotazione dal 93, al 94 figura, sembra si stia facendo un po’ di consolidamento per puntare ad obiettivi più ambiziosi durante la giornata.

Parliamo comunque di non moltissimi punti ed individuiamo 94.50 come possibile obiettivo. Se ci si sposta invece sul lungo periodo, si nota come poco sopra al punto indicato, per l’esattezza tra 94 ¾ e 95.00, sia presente un’importante area di resistenza che viene posta come baluardo che dev’essere superato per puntare dritti dritti il 97 figura.

Buona partenza del dollaro nei confronti della sterlina inglese che ricordiamo a tutti, vivrà questa settimana in attesa e sui riflessi delle elezioni britanniche. Per la giornata il livello da tenere sotto osservazione è individuabile in 1.5220/figura: se esso dovesse tenere, si punta decisi ai livelli di chiusura di settimana scorsa, in caso contrario, non ci sarebbe comunque spazio per grossissime discese in quanto, l’1.5130 (livello che ad aprile è stato sondato per 5 volte) è lì pronto a contenere la forza del dollaro.

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