La Grecia spaventa ancora la borsa

Giornata da dimenticare per le piazze europee, che nel pomeriggio hanno ampliato le perdite e trainato al ribasso i listini di oltreoceano. A tenere banco sono stati i timori che il piano di salvataggio della Grecia non sia sufficiente a sventare il default. L’agenzia di rating Moody’s ha gettato benzina sul fuoco, precisando che il pacchetto predisposto per Atene non è la soluzione finale e il punto è se Atene riuscirà a sanare i conti e mantenere la coesione sociale. Continua inoltre ad aleggiare lo spettro di un effetto domino, con in testa la Spagna che secondo rumors sarebbe la prossima a chiedere aiuti monetari a Ue e Fmi.

A picco Madrid, che ha chiuso con un ribasso del 5,44%, seguita da Milano (-4,7%), penalizzata dalle vendite sui titoli finanziari (che costituiscono il grosso dell’indice). Il Cac 40 è arretrato del 3,58%, seguito dal Dax (-2,52%) e dal Ftse 100 (-2,67%). Negativi i listini americani: -2,02% il Dow Jones, mentre il Nasdaq arretra del 3,14%.

A Piazza Affari, hanno trainato i ribassi Unicredit (-7,45%) e Intesa Sanpaolo (-7,21%). Male anche i titoli del Lingotto, con Exor a -6,94% e Fiat a -6,59%. Il mercato dell’automobile è alle prese con la fine degli incentivi e l’aumento dei prezzi dei carburanti. Secondo il ministero dei trasporti, inoltre, ad aprile le vendite di auto nuove sono sprofondate. Hanno chiuso in controtendenza Zucchi (+7,23%), che si è riposizionata dopo il ribasso di ieri, e Kerslef (+4,09%), sulla notizia del via libera dell’assemblea alla proroga dell’aumento di capitale di 1 milione di euro e della scadenza di un bond convertibile da 10 milioni.

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