Scajola, ultimo regalo all’Eni: fino a 700 mln in più di Ebitda

Porta infatti la firma del ministero delle attività produttive il decreto legislativo per il gas approvato lo scorso 23 aprile, che spacciato come “liberalizzazione” del mercato in realtà consentirà all’Eni di vendere 16 miliardi di metri cubi in più di gas che significheranno da 400 a 700 milioni di euro in più di Ebitda all’anno. Il decreto legislativo prevede l’innalzamento, a partire dal prossimo ottobre, sui tetti antitrust fissati per Eni in tema di vendita del gas (dal 40% al 60%). Il premio della maggiore quota di Eni sul mercato della vendita del gas è altresì collegata ad un potenziamento del gruppo di Scaroni e della capacità di stoccaggio di gas, che consentirà ad Eni di consolidare la sua posizione di quasi monopolio nel mercato dei servizi di stoccaggio. In tema di stoccaggio del gas il decreto prevede, infatti, delle sovvenzioni per investire in nuova capacità per 6 miliardi di metri cubi, di cui 4 miliardi di metri cubi di investimenti riservati ad Eni e 2 miliardi di metri cubi riservati agli altri operatori. Tali investimenti potranno essere finanziati da grandi gruppi industriali energivori che, in cambio, oltre ad usufruire dei servizi di stoccaggio quando gli impianti saranno in funzione, riceveranno subito titoli virtuali di accesso allo stoccaggio a tariffe a sconto. Il minor costo per i grandi energivori (risparmio sullo stoccaggio) sarà quindi recuperato incrementando le tariffe gas delle piccole e medie imprese che non riusciranno ad entrare nei consorzi guidati degli energivori e dei consumatori finali. È altresì molto probabile che tali titoli verranno rivenduti, al fine di monetizzare il diritto di accesso in conto gas. Il tavolo privilegiato per questa triangolazione risulta essere l’operatore dominante, cioé ancora una volta il cane a sei zampe.
L’effetto finale del decreto è quello di un rafforzamento sostanziale della situazione di monopolio nel settore del gas dove un unico operatore (Eni) arriverà ad avere fino al 60% delle vendite e a controllare, per più del 90%, il mercato dello stoccaggio del gas, il cui accesso risulta fondamentale per poter competere nel mercato del gas.
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