Quanto piace il dollaro rifugio

dI Giovanni Cuniberti

La volatilità dell’ultima settimana sul cambio euro-dollaro rappresenta l’incertezza  presente sui listini. L’indebolimento della nostra valuta, derivante dalla crisi Greca, potrebbe essere positiva per le esportazioni di alcuni settori come quello industriale che nell’ultimo sell-down ha sovraperformato l’indice, dall’altro lato coincide con una perdita di fiducia sul futuro dell’area euro. L’intervento a sostegno degli stati creato nello scorso weekend, unito all’acquisto dei bond statali sul mercato secondario, ribaltano lo scenario, con la volatilità che rimarrà ancora alta. Analizzando il futures sul cambio euro-dollaro vediamo una forte area di scambi in zona 1,275/1,265, livello di supporto fondamentale per il futuro sviluppo delle quotazioni. Le zone di volumi a resistenze sono poste invece in area 1,323/1,333 la cui violazione potrebbe riportare il cambio all’interno dell’ampio  range creato a marzo fra 1.326 e 1.382. Il consiglio operativo è di attendere uno stabilizzarsi della volatilità per aprire posizioni di medio periodo mentre per operazioni di breve bisogna monitorare le aree di supporto e resistenza prima descritte. Anche le altre valute non sono esenti da scossoni, con un andamento anomalo dei cross ricollegabile al panico da speculazione e a un potenziale contagio del rischio sistemico creato in area euro. Negli ultimi giorni la valuta Usa ha subito un’accelerazione al rialzo, oltre che rispetto all’euro, anche ad altri cross tra cui corona svedese, corona norvegese e rand sudafricano; il dollaro è tornato ad essere un rifugio contro la paura della speculazione. Il pigro andamento rialzista nei confronti delle valute citate ha subìto un’improvvisa accelerazione, ma il rientro delle tensioni sta favorendo un ritracciamento verso i livelli di supporto più vicini su cui valutare possibili acquisti della valuta statunitense; il consiglio è attendere una normalizzazione della situazione prima di prendere posizioni di medio periodo.
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