Evasione in aumento del 6,7%

Nei primi quattro mesi del 2010, l’imponibile evaso in Italia è cresciuto del 6,7% ed ha raggiunto l’ammontare di 371 miliardi di euro l’anno. In termini di imposte sottratte all’erario siamo nell’ordine dei 156 miliardi di euro l’anno.
Questo è quanto rilevato dall’associazione Contribuenti Italiani che, anche attraverso lo Sportello dei Consumatori e al KRLS Network of Business Ethics, ha monitorato la situazione dell’evasione fiscale in Italia.

La ricerca ha analizzato cinque  aree di evasione fiscale quali:  l’economia sommersa, l’economia criminale, l’evasione delle società di capitali, l’evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese. Nel mese di aprile,  tra le regioni dove sono aumentati numericamente gli evasori fiscali, è in testa  la Lombardia, con +10,1%. Secondo e terzo posto spettano invece rispettivamente al Veneto, con + 9,2%, e alla Campania +8,0%. Segue  la Valle d’Aosta con +7,3%, il Lazio con +7,1%, la Liguria con +6,3%, l’Emilia Romagna con +6,1%, la Toscana con +5,4%, il Piemonte con +5,2%, le Marche con +5,0%, la Puglia con +4,5%, la Sicilia con +4,5% e l’Umbria con +4,4%.

Vittorio Carlomagno, presidente dell’associazione Contribuenti Italiani, ha commentato: “Fino a quando non migliorerà l’efficienza dell’amministrazione finanziaria, il governo avrà bisogno di emanare nuovi condoni per far cassa ad ogni costo. E si premieranno sempre i grandi evasori fiscali, che preferiscono pagare le tasse a forfait, a rate e con il massimo sconto. Bisogna dare immediata attuazione al federalismo fiscale fornendo al contempo alla polizia tributaria nuovi e più efficaci strumenti d’indagine”.

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