I ministri della zona euro si incontreranno di nuovo venerdì, per cercare di sciogliere i nodi su come attivare un piano anti-crisi da 750 miliardi di euro.
In particolare la questione vede opposte le posizioni di Francia e Germania, in quanto quest’ultima, appoggiata dai Paesi Bassi, sostiene che il meccanismo dovrebbe avere un funzionamento adattato caso per caso, passando ogni volta attraverso i parlamenti nazionali. Parigi invece propende per un più pratico dispositivo permanente.
Il ministro francese Christine Lagarde ha precisato come la modalità di funzionamento delle risorse del Fondo di stabilità finanziaria europea sia stata il nodo del dibattito, spiegando inoltre che i sedici stati dell’euro saranno azionisti della nuova struttura, mentre la Commissione agirà da osservatore, con il supporto amministrativo della Banca europea degli investimenti.
La Germania dal canto suo insiste sulla necessità che l’Europa si dedichi alla riduzione dei disavanzi e alla riforma del Patto di Stabilità dopo aver guadagnato tempo con il piano da 750 miliardi messo sul tavolo la scorsa settimana. Berlino, inoltre ha preannunciato l’imminente preparazione di una nuova proposta per sostenere la moneta unica ed evitare una nuova crisi del debito.
Punto di concordia nell’Eurogruppo è invece il comune sostegno alla Commissione europea che ha proposto d’istituire un semestre europeo all’inizio di ogni anno, in cui gli stati membri sarebbero chiamati a confrontarsi in via preventiva esercitando così un controllo vicendevole sui rispettivi piani di bilancio.