La Grecia spaventa anche Fiat

Come industriale ho forti preoccupazioni” Lo ha detto l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, a Toronto.  Marchionne, ripreso dalle agenzie, si è riferito agli effetti che la crisi della Grecia e del debito europeo ”potranno avere sulla ripresa economica globale” e al che l’Europa resti indietro in termini di crescita.” Se il piano salva-euro da 110 miliardi di euro risolvera’ i problemi strutturali non e’ chiaro. I segnali sono contrastanti e non tutti danno motivo di ottimismo”.

Ammettendo di essere tornato sui propri passi e di ritenere che situazioni eccezionali, come quelle create dalla crisi 2008, richiedano risposte eccezionali, come l’intervento dei governi, Marchionne osserva che in Europa con la crisi della Grecia è stato riproposto lo stesso modello di interventi pubblici tentato con l’industria automobilistica, “quando ogni stato membro ha seguito il proprio corso, fornendo in alcuni casi aiuti diretti alle case automobilistiche nazionali”.

Alcuni hanno lamentato, spiega Marchionne, che senza aiuti ad Atene si sarebbe potuta scatenare una serie catastrofica di eventi. “Il processo per raggiungere un accordo sul pacchetto di salvataggio” è stato caratterizzato da “incertezza e nazionalismo. Anche il piano salva-euro si è scontrato con riluttanza e divisioni. Se questo piano risolverà i problemi strutturali che l’Europa si trova ad affrontare non è ancora chiaro. I segnali sono contrastanti e alcuni di questi non lasciano spazio all’ottimismo. Come industriale ho molti timori”.

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