Il Manet più bello

di Sara Lupi

Steven Cohen, gestore del fondo hedge Sac Capital e tra gli uomini più ricchi del mondo, metterà all’asta uno dei gioielli più preziosi della sua vasta collezione di opere d’arte: un autoritratto a mezzo busto del maestro impressionista Edouard Manet, realizzato nel 1878. A gestire l’incanto sarà Sotheby’s, che venderà “Autoritratto con tavolozza” a Londra nel mese di giugno. Intanto a Venezia un dipinto di Antonio Allegri, detto il Correggio, sarà battuto all’asta da Finarte sabato 5 giugno: si tratta de ‘’La deposizione”, un olio su tela stimato tra 600.000 e 800.000 euro. Il dipinto proviene dalla collezione Stanghellini Perilli, nata alla fine del 18esimo secolo con la fusione, nella famiglia Perilli, del lascito di papa Clemente XIV e della quadreria Antinori. Quest’anno il record del prezzo più alto per un’opera d’arte all’asta è già stato infranto due volte, la prima a febbraio, quando una scultura di Giacometti è stata aggiudicata per 104,3 milioni di dollari a Londra, e la seconda appena un paio di settimane fa, quando “Nudo, foglie verdi e busto” di Picasso è stato venduto a 106,4 milioni di dollari a New York. I grandi collezionisti d’arte sembrano propensi a investire cifre esorbitanti se ritengono che l’oggetto sia meritevole, e i due quadri in questione hanno tutte le carte in regola per attirare offerte da capogiro. Basti pensare che Manet ha realizzato solamente due autoritratti: l’altro, a figura intera, si trova al Bridgestone Museum of Art di Tokyo. Charles Moffett, che lavora da Sotheby’s e ha curato una grande mostra del pittore francese a Parigi e a Londra, ha definito il quadro “non solo il più importante Manet ancora in mani private, ma anche uno dei migliori autoritratti dell’intera storia dell’arte”. Cohen ha iniziato la sua collezione circa 10 anni fa, e l’opera di Manet è stata uno dei suoi primi acquisti. La vendita, che si stima possa fruttare tra i 20 e i 30 milioni di sterline al già facoltoso proprietario, potrebbe anche essere sintomatica di un cambiamento nei gusti del magnate, che attualmente sembra preferire artisti moderni come Damien Hirst e Marc Quinn. Per farsi un’idea del valore dell’autoritratto di Manet basta dare uno sguardo alla lista dei suoi precedenti proprietari, tra cui Auguste Pellerin, il marchese de Ganay e Jakob Goldschmidt, tutti grandi collezionisti, e John Loeb, investitore di Wall Street.
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