Occhio ai Soloni, sparasentenze al soldo delle lobby

di Pompeo Locatelli

…il membro italiano della Bce Lorenzo Bini Smaghi, spesso gli investitori sono schiavi, senza saperlo, delle idee degli economisti di oggi ben retribuiti dalle banche d’affari. Vale la pena di riportarlo per intero il parere di Bini Smaghi, appena reduce dalla maratona per il piano di salvataggio della Grecia. “Molti commentatori – dice – a volte anche accademici, che esprimono giudizi ampiamente recepiti dai media e dai mercati sono consulenti di istituzioni finanziarie da cui prendono informazioni e con cui interagiscono”. Fin qui niente di male ma, nota il banchiere centrale, “mi è capitato con sorpresa, nei giorni precedenti il piano di risanamento della Grecia, di leggere commenti di professori consulenti di banche di investimento che esprimevano opinioni molto simili a quelli espressi in sede separata dalle banche”. Insomma, il parere dello “scienziato” fa da eco all’opinione “interessata” di chi paga. E così capita di leggere aspre critiche contro la decisione della Bce di comprare il debito esistente dei Paesi deboli espresse da chi, solo poche settimane prima, accusava la banca centrale di tenere un atteggiamento troppo passivo”. Sta a vedere che, nel primo caso, la banca che paga era esposta al ribasso sui Bot spagnoli o portoghesi mentre, in passato, deteneva grosse partite di altri titoli deboli, magari hellenic bonds. Insomma, non c’è mai da star tranquilli. Anche professori in odore di Nobel o, più modestamente, economisti della Bocconi o di Harvard che tutte le settimane ci spiegano perché l’euro deve affondare o i titoli bancari sono da buttar via sono al centro di un peloso conflitto di interessi. Tanto più pericoloso perché al di sopra di ogni sospetto.
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