Sensi, tra UniCredit e My Roma

di Alessandro Poggi

Potrebbe rivelarsi un’altra estate “calda” per il titolo della Roma Calcio.
La telenovela sulla vendita della società giallorossa sembra intanto essere arrivata a un punto di svolta. La vicenda ruota ormai da mesi attorno al contenzioso tra la controllante Italpetroli e UniCredit sul piano di rientro del debito da oltre 325 milioni di euro.
Secondo quanto riportato dalle agenzie, mercoledì 23 giugno il numero uno di UniCredit, Alessandro Profumo, e l’amministratore delegato della Roma e della holding petrolifera, Rosella Sensi, sono stati invitati a partecipare all’udienza del collegio arbitrale chiamato a giudicare la controversia.
Alcuni vedono in questo confronto l’occasione per i vertici delle due società di sedersi attorno a un tavolo e cercare una soluzione consensuale, anche se Italpetroli ha subito provveduto a raffreddare gli entusiasmi con un comunicato in cui ha ribadito che “nessuna ipotesi di accordo è stata definita con UniCredit”. I precedenti inoltre non lasciano ben sperare. Nei mesi scorsi c’erano stati due incontri tra i vertici della banca e quelli del gruppo petrolifero, uno addirittura al Campidoglio a novembre con la mediazione del sindaco Gianni Alemanno, ma nessuno dei due aveva portato a dei risultati apprezzabili.
La situazione rimane quindi in stallo, nell’attesa che qualcuno compia la prima mossa.
Da una parte c’è l’esigenza di UniCredit di recuperare i propri crediti, dall’altra la famiglia Sensi non vuole cedere il suo asset più importante, la Roma Calcio, anche se con la sua vendita potrebbe ripagare una buona parte del proprio debito.
Recentemente però, in un’intervista, la stessa Sensi ha aperto uno spiraglio a questa possibilità dichiarando che sarebbe pronta a vendere “il giorno in cui si presenterà qualcuno che abbia un interesse e un progetto vero per il club”.
“La Roma è sicuramente l’asset più importante nel portafoglio di Italpetroli” ha dichiarato il presidente della società di consulenza sportiva StageUp Giovanni Palazzi “Il suo valore, visto l’impatto che questa squadra ha sul proprio territorio, è sicuramente superiore a quello corrispondente alla semplice patrimonializzazione. Probabilmente Italpetroli vuole cedere la quota di controllo facendo pagare un premio da lei ritenuto equo”.
Negli ultimi anni il club capitolino grazie a una gestione oculata, che ha portato talvolta al sacrificio di alcuni dei suoi gioielli, è riuscito a conciliare buoni risultati sul campo con un bilancio in salute.
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