2010 da dimenticare per il settore delle tlc. Tra i peggiori spicca una realtà greca

La peggiore è stata la greca Ote, che da inizio anno ha archiviato un ribasso del 44,6%. Meglio di lei hanno fatto, a seguire, Telefonica (-22,8%) e Telecom Italia (-18,2%). Più contenute le perdite per France Telecom
(-11,5%) e Deutsche Telekom
(-10,7%), mentre British Telecom nei primi sei mesi dell’anno ha archiviato un rosso di “appena” il 3,3%. Di certo, per il settore il 2010 non si è aperto nel migliore dei modi, con una perdita media da inizio anno pari all’8,5%, maggiore rispetto sia a quella del Dj Euro Stoxx (-5,88%) che del Nasdaq (-2,79%). A guardare i dividendi, la più generosa è stata sempre Ote, con un rendimento sulla cedola pari all’8,8% nel 2009, stimato in crescita al 10,5% nel 2010. Quest’anno sarà seguita, a guardare le stime di Credit Suisse, da Telefonica (9,3%), France Telecom (9,1%), Belgacom (8,8%), Telekom Austria (8,3%), mentre per Telecom Italia il dividend yield crescerà al 5,9% (dal 5,6% del 2009). Per Goldman Sachs i titoli ordinari del gruppo guidato da Franco Bernabè sono da comprare con target price a 1,38 euro (ridotto da 1,42 euro), mentre per le azioni risparmio il giudizio è neutral, a causa dell’allargamento dello spread tra le due tipologie di titolo, tornato di nuovo ai minimi storici. “L’allargamento, si legge in una nota, è tipico di quei periodi in cui si rincorrono le voci di M&A e di incertezza sul dividendo”. Se da inizio anno le prime sono scese del 12,04% (a 0,9 euro), le seconde sono invece salite dell’1,5% a 0,7 euro, comportando un ritorno del differenziale verso la media degli ultimi sette anni, all’1,27% e giustificano un rallentamento del rally per le risparmio nei prossimi mesi. Giudizio neutro anche per Telefonica, sulla scia di un primo trimestre inferiore alle attese. Secondo l’ufficio studi della banca americana il gruppo dovrebbe chiudere l’anno con ricavi per 58,4 miliardi di euro, 13,4 miliardi di utile operativo e un utile per azione di 1,75 euro, in crescita rispetto al 2009. Credit Suisse riduce il giudizio di France Telecom a underperform da neutral e riduce il prezzo obiettivo a 16,5 euro (da 19 euro), a fronte delle perdite su ricavi nel fisso. Per Citi l’offerta di Telefonica su Vivo comporta una valutazione di Portugal Telecom a 10 euro ad azione (9,3 euro al netto delle tasse), comportando con questo un sostanziale upside per il titolo (che viaggia attualmente a quota 8,9 euro). L’affondo su Vivo, se dovesse andare in porto, secondo la banca dovrebbe invece avere un impatto neutro su Telefonica.
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