Flop Yuan, i senatori Usa spingono per il protezionismo

Crescono i malumori negli Stati Uniti nei confronti della politica valutaria cinese. E cresce lo spettro del protezionismo. Un gruppo di senatori ha ieri accusato il governo del dragone di non aver fatto abbastanza per rivalutare il Renminbi e firmato una proposta di legge con la quale si introducono delle misure “protettive” nei confronti dei produttori americani, schiacciati dalla concorrenza cinese, che “distorce il mercato e ruba i posti di lavoro”.

Durante l’audizione della commissione  finanze del senato il senatore democratico Charles Schumer ha sottolineato come lo Yuan è salito solo dello 0,02% nella giornata di ieri, la terza da quando la Banca centrale di Pechino ha annunciato una maggiore flessibilità valutaria. “Hanno fatto un passo avanti – ha detto – e uno indietro. E’ il solito atteggiamento che vediamo ormai da anni. I cinesi continueranno a trattarci come uno Yo-yo fino a che non approveremo una legge a riguardo”.

La proposta di legge permetterebbe al dipartimento del Commercio di trattare le valute “sottovalutate” alla stregua di un sussidio occulto. Questo permetterebbe agli industriali americani di chiedere una sorta di “compensazione” da applicare ai prodotti cinesi che beneficiano del cambio. Il tenue rialzo dello Yuan ha spinto gli analisti a pensare che la sua rivalutazione sarà insufficiente per ridurre l’enorme surplus commerciale della Cina nei confronti degli Usa. Non è escluso che la questione sarà portata all’attenzione del G20 di Toronto questo week-end, con gli Usa che potrebbero esercitare delle pressioni nei confronti della Cina.

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