Un calcio agli affari

di Sara Lupi

Mentre tutti gli occhi sono puntati sul campo di calcio, gli economisti di Goldman Sachs hanno colto l’occasione per valutare le economie dei trentadue Paesi che partecipano ai mondiali del Sudafrica. Che il prodotto interno lordo abbia davvero qualcosa a che vedere con la performance sportiva? Decisamente no, ha concluso il broker, che ha riscontrato invece un netto vantaggio, in termini calcistici, per gli stati più popolosi. “Il fatto che la Germania e l’Italia siano le nazioni europee più forti seguite da Gran Bretagna e Francia è correlato, con ogni probabilità, all’elevato numero di persone che vi abitano”, hanno concluso gli esperti. Per quanto riguarda l’andamento dei mercati azionari dei diversi stati comunque, si tratta di un indicatore davvero poco affidabile. Ma per chi volesse ostinarsi a utilizzare i mondiali come guida ai Paesi in cui investire, Goldman indica Brasile, Cile, Corea del Sud, Messico e Sudafrica.

Le cinque occasioni d’oro

Brasile
Posizione nella classifica mondiale della Fifa: prima
Posizione a livello mondiale in base al Pil: nona
“La maggior parte degli analisti prevede che il Pil del Paese vedrà una crescita annuale del 5% nel prossimo decennio grazie alla buona performance del mercato interno”, ha scritto il sindaco di Rio de Janeiro, Eduardo Paes, nello studio inviato a Goldman Sachs. Secondo il broker, entro il 2040 il Brasile potrebbe essere considerato come una delle prime economie mondiali, superando Italia e Germania, i Paesi più forti per quanto riguarda il calcio, con rispettivamente tre e quattro titoli mondiali alle spalle.

Cile
Posizione nella classifica mondiale della Fifa: 18esima
Posizione a livello mondiale in base al Pil: 45esima
L’economia del Paese risentirà pesantemente nel secondo trimestre di quest’anno del terremoto avvenuto il 27 febbraio scorso. Ma, vista la buona flessibilità delle politiche cilene, “il secondo semestre dell’anno potrebbe vedere già i primi segnali di ripresa, che proseguiranno nel 2011”.

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