Nel caso in cui la riunione non dovesse risolversi con un accordo condiviso, il rischio è che l’attuazione delle nuove regole prevista per l’inizio del 2011 slitti a data da destinarsi. In mancanza di un accordo dunque, il prossimo incontro per votare la nascita delle tre nuove istituzioni Ue in materia di vigilanza avverrebbe a settembre.
Dopo la riunioni dell’Eurogruppo e della task force sul patto di stabilità e di crescita Ue previste per oggi, l’Ecofin domani avrà il difficile compito cercare di venire incontro alle richieste del parlamento europeo, col quale finora non si è trovata l’intesa.
Come abbiamo già ricordato qui, gli eurodeputati chiedono una riforma più incisiva, che dia maggior potere alle tre autorità europee che dovranno nascere. Se da un lato l’Inghilterra, ha tutto l’interesse ad avere norme più blande per difendere la Londra finanziaria dalle ingerenze Ue, dall’altra parte l’asse franco-tedesco con il presidente Nicolas Sarkozy e la cancelliera Angela Merkel spingono affinché si arrivi quanto prima a un accordo risolutivo, nella speranza di non essere scavalcati dalla riforma finanziaria voluta dal presidente americano Barack Obama. Inoltre, secondo gli analisti, se il ritorno della fiducia sui mercati è legata anche alle riforme finanziarie, un mancato accordo sulla vigilanza Ue potrebbe avere conseguenze catastrofiche.
Intanto durante la prima riunione per decidere le nuove regole sulla vigilanzia Ue, i governi europei si sono detti pronti a prendere le misure necessarie per rafforzare le banche. Lo ha sottolineato oggi il ministro belga Didier Reynders, in qualità di presidente di turno Ecofin, nella speranza di cercare di rassicurare i mercati sull’esito degli stress test.