Real Estate: quello italiano è pronto a ripartire

Per chi sperava in una caduta dei prezzi nel mercato immobiliare, le speranze si allontano sempre di più. Infatti il 2010, almeno per il mercato italiano si è aperto con una ripresa dei volumi di compravendita (+3,4% a/a nel I trim.10) con un rialzo del settore residenziale ancora superiore (+4,2% a/a.). 

 

Questo è quanto emerge dallo studio condotto dall’Area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena che ha analizzato le dinamiche nazionali e internazionali del mercato immobiliare, ponendo l’accento sul comparto residenziale e sul mercato dei mutui per acquisto abitazioni, con particolare attenzione agli aspetti di pricing e di rischiosità del mercato domestico confrontato con quello europeo

 

In prospettiva e alla luce delle prime evidenze del 2010, le attese degli operatori per l’anno in corso convergono su una stabilizzazione del settore con le quotazioni stabili o al peggio in calo del 2% e le compravendite comprese in un range tra  0% e + 2%, in attesa di verificare che i dati positivi del I trimestre si consolidino nei prossimi mesi. 

 

Il mercato italiano dei mutui alle famiglie registra un’accelerazione nel primo trim. 10 (+7,6% a/a). Il mercato italiano cresce di più rispetto all’Europa con la quota di mercato sul totale dei mutui salita a marzo 2010 all’8,2%. In forte crescita nel primo trimestre del 2010 anche i flussi di erogazioni (campione ABI, +14,9%). 

 

A livello di tassi di interesse, il tasso variabile sulle nuove erogazioni si mantiene stabile nel primo trimestre del 2010, mentre risulta in leggero calo il tasso fisso.  

Nonostante la riduzione del gap fisso – variabile, anche nel 2010 le preferenze dei sottoscrittori di mutui dovrebbero indirizzarsi in prevalenza verso il variabile. Nel primo trimestre del 2010 l’incidenza del variabile è stata  pari al 74% del totale.

 

 

A livello di canali distributivi, nel corso del primo trimestre del 2010 circa il 69% dei mutui è stato distribuito attraverso gli sportelli bancari. A partire dal 2009 si assiste ad un importante ritorno alle erogazioni dirette (sportelli), legato alla rischiosità più contenuta di questa opzione. 

 

Il tasso di decadimento relativo alle famiglie consumatrici (i cui impieghi sono in buona parte rappresentati da mutui per acquisto abitazioni) ha registrato un incremento dello 0,4% nel corso del 2009 a/a, inferiore, però, all’incremento registrato dai settori produttivi (+1% a/a).

 

Il peso della rata del mutuo rappresenta nel 2009 in media circa il 16% del reddito disponibile per le famiglie, in diminuzione di circa un punto percentuale rispetto al 2008. La diminuzione è dovuta alla riduzione dei tassi di interesse avvenuta nel corso del 2009, oltre agli interventi di sostegno e di ridefinizione delle condizioni contrattuali.

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