La Cina perde il passo. Nel secondo trimestre, l’economia del Dragone ha subito un rallentamento anche a causa dell’exit strategy messa in atto dal governo da inizio anno. Così, secondo l’istituto nazionale delle statistiche (Nbs), il Pil del paese è sceso al 10,3% dall’11,9% registrato nel primo trimestre.
Dati che comunque sono in linea sia con le attese degli analisti che con quelle del governo. Ma i timori sulle possibili ripercussioni in Occidente non mancano, essendo la Cina, assieme ad altri paesi emergenti, il motore della fuoriuscita della crisi, grazie alla crescente domanda di beni di consumo.