Mercati, l’Europa continua a snobbare l’America.

L’Europa snobba l’America. E spinge al rialzo i listini, nonostante i dati poco rassicurati contenuti nel Beige Book diffuso ieri. Ma a guardare bene i mercati, il movimento di questa mattina è l’ennesimo strappo da parte del Vecchio Continente nei confronti degli Usa, in questi giorni colpiti da indicatori macro-economici a luci e ombre. A metà luglio la revisione al ribasso, da parte della Fed di Philadelphia, della crescita economica (dagli 8 punti di giugno ai 5,1 punti di luglio), poi il calo dell’indice di fiducia dei consumatori (a 50,4 punti a giugno dai 54,3 di luglio). Ieri i nuovi ordini di beni durevoli di giugno, con il secondo imprevisto mese di contrazione, hanno segnato la peggiore flessione da agosto dello scorso anno. Infine il beige book, dal quale è emerso che l’economia statunitense sta registrando una ripresa modesta, con la crescita in rallentamento nella metà dei distretti oggetto di indagine.

Gli Usa, per quanto “assediati” dal boom dei paesi emergenti, rimangono il motore dell’economia globale e Wall Street il barometro dei listini del mondo intero. La tenuta delle borse europee, oggi come nei giorni scorsi, rompe questo meccanismo ormai consolidato. Le ragioni di questo exploit sono diverse: i risultati degli stress test su 91 banche europee, per quanto oggetto di polemica, hanno ridato fiducia agli operatori. Ci sono poi le buoni trimestrali di questi giorni: da Ubs (tornata in utile) a Deutsche Bank, da Telefonica  a France Telecom. Siemens e Shell hanno registrato trimestrali decisamente positive. Infine i dati macro, con il tasso di disoccupazione tedesco che oggi è calato al 7,6% a luglio dal 7,7% del mese precedente.

Il mix di questi fattori ha naturalmente avuto un impatto positivo sull’euro, che il 26 luglio ha superato la soglia di 1,30 nei confronti del dollaro. Anche oggi la moneta unica ha aperto in rialzo, scambiando a 1,3028 nei confronti del biglietto verde.

La ribellione della vecchia Europa nei confronti degli Usa è destinata molto probabilmente a rientrare. Nel frattempo i listini europei si godano il breve momento di gloria.

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