Forum Ambrosetti, cronaca di un evento

Tre giorni di dibattiti e confronti sui grandi temi dell’economia. In una cornice fatta di mondanità ed eleganza. Con qualche “chicca” fuori programma, come quella che ha visto Giulio Tremonti e Fausto Bertinotti duellare con molto fair play in un’improvvisata conferenza stampa su crescita e precariato. Tutto questo è il workshop Ambrosetti. Che anche quest’anno ha richiamato l’attenzione di decine di giornalisti provenienti da tutto il mondo per ascoltare “la buona novella” dai “saggi” della Terra. 

Economisti e i politici sono d’accordo: il peggio è passato. Ma per un vero recupero sarà necessario accelerare sul pedale delle riforme. Venerdì scorso il presidente del Financial Stability Board Mario Draghi, da Seul, aveva dato il là al dibattito: l’Italia, aveva detto, deve seguire la Germania sul terreno della produttività.  Secco l’economista Nouriel Roubini, che ha invitato la Bce ad abbassare ulteriormente i tassi. Ed è sulla necessità di “una seria politica industriale” che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inaugurato il forum, mentre lodi al sistema bancario italiano sono giunte, l’indomani, dal commissario europeo dell’Antitrust Joaquin Almunia. Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ha strigliato il governo: “non c’è una visione né la voglia di lavorare sulla crescita – ha dichiarato – dopo il rigore è tempo di puntare sulla produttività”. Risponde il ministro Giulio Tremonti in chiusura: “Subito il ministro per lo Sviluppo”. E una frecciata, subito smentita, a Draghi: “non ci vuole un genio che ci dica che dobbiamo fare come la Germania”.


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