Pil, meglio del previsto ma rallenterà

La revisione della crescita del prodotto interno lordo nel secondo trimestre è migliore del previsto, ma nella seconda parte dell’anno anche l’Italia, come il resto d’Europa, vedrà un rallentamento anche se forse meno forte di quanto ci si aspettasse. Lo scrivono due economisti di Unicredit, Loredana Federico e Davide Stroppa, dopo che Istat ha fatto sapere che il Pil è cresciuto fra aprile e giugno dello 0,5%, un decimale in più rispetto alla precedente stima che ci si aspettava venisse confermata. “Dopo una performance solida nella prima metà dell’anno – scrivono i due economisti – manteniamo le nostre previsioni di una moderazione della crescita nella seconda metà dell’anno», anche se «le possibilità di una leggera revisione al rialzo sono aumentate”.

 

Segnali “incoraggianti” arrivano dallo spaccato del Pil, con un deciso aumento degli investimenti (+3,9% su trimestre): giocano un ruolo gli incentivi all’auto, scaduti con il secondo trimestre ma – dicono i due economisti – c’è una forza “genuina” della spesa per investimenti. Bene anche il “marcato” rialzo dell’export (+3,3% su trimestre), mentre i consumi sono rimasti “piatti” rispetto ai tre mesi precedenti.

 

È invece “da tenere d’occhio con attenzione nei prossimi trimestri” – secondo Federico e Stroppa – l’aumento della spesa pubblica delle pubbliche amministrazioni, che «interrompe una sequenza di tre trimestri consecutivi in contrazione”. Peggiore delle stime, invece, la produzione industriale di luglio: +0,1% su mese dopo aumenti medi dello 0,9% fra aprile e giugno, periodo nel quale “bisogna ricordare – scrivono gli economisti – che la forte crescita annua ha risentito del positivo effetto base dovuto al collasso dell’attività nella prima metà del 2009”.

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