Confindustria, la ripresa nel 2013

La fiducia c’è, ma a lungo termine; i problemi sono ancora tanti e ci vorrà tempo per affrontarli a dovere. E’ questa la morale che emerge dal centro studi di Confindustria nel rapporto d’autunno sugli scenari economici. “L’estate” spiega il Csc, rirpeso dal Corriere della Sera “ha accumulato nuovi dubbi sugli sviluppi nell’immediato futuro. La messe di statistiche congiunturali è stata più scarna di notizie positive e fa presagire un rallentamento. È legittimo il timore che la frenata sia determinata dal prevalere di venti contrari che impediscono il consolidamento e l’autostenibilità della fase espansiva. E’ tuttora più probabile uno scenario ispirato a un prudente ottimismo, dove i rischi al ribasso sono bilanciati da possibili sorprese positive, le forze negative non sono destinate a prevalere e la frenata resta confinata a un paio di trimestri, essendo il frutto del naturale succedersi di strappi in avanti e momenti di riposo”.

Notizie meno incoraggianti sul piano delle tempistiche di ripresa. Secondo Confindustria infatti bisognerà aspettare il 2013 per vedere l’economia italiana tornare a correre come nel 2007, prima della crisi. Nel rapporto si dice che, “tenendo conto delle statistiche estive meno brillanti dell’atteso anche per l’economia italiana, e di un tasso di cambio più sfavorevole, le previsioni di crescita vengono ritoccate all’ingiù nel 2011, quando la frenata globale si farà sentire in Eurolandia e in Italia”. Alla fine del biennio 2010-11, quindi, “sarà del 3,7% il minor prodotto da recuperare e di questo passo i valori medi del 2007 non si raggiungeranno prima del 2013”.

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